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"Pause", artisti al Duomo di Milano

In scena anche il ballerino Bill TJones

Al Duomo di Milano la sera del 5 maggio saranno protagonisti danza, musica e videoarte insieme, grazie alla manifestazione "Pause", ideata da Artache in collaborazione con la stessa cattedrale.

Si inizierà con la prima di "Klang" (nuova composizione di Karlheinz Stockhausen) e si chiuderà con l'assolo del coreografo e ballerino Bill T. Jones sulle note della "Chaconne" di Bach.

La serata (ingresso libero, inizio ore 21), si presenta come un viaggio all'interno del suono e della capacità dei diversi artisti di renderne vibrante la corporeità, ma anche come un percorso di ascesi dalle tenebre alla luce, partendo da "Klang" - con cui Stockhausen comincia il suo progetto dedicato alle 24 ore del giorno - e dove saranno illuminate solo le mani dell'organista Alessandro La Ciacera, accompagnato dalle voci 'invisibili' del soprano Barbara Zanichelli e del tenore Paolo Borgonovo, che canteranno una
porzione dell'antifona per la solennità dell'ascensione.

Per sottolineare l'invisibilità della sua nuova creazione, l'autore consiglia al pubblico del Duomo di chiudere gli occhi. Il crepuscolo che avvolge la videoinstallazione "Pulse" dell'iraniana Shirin Neshat farà da cerniera tra la sospensione estatica di Klang e la fisicità del nuovo allestimento di "Chaconne" firmato dal 53enne Bill T. Jones, che metaforicamente condurrà gli spettatori alla luce di una nuova alba.

"Sapevo che avrei amato correre e saltare lungo le navate, per questo - ha raccontato il ballerino newyorchese - ho chiesto a Bach di disciplinare i miei sforzi nel tempo e nello spazio". Quando gli hanno detto che, prima di lui, nessuno aveva mai danzato all'interno del Duomo, Jones non ci poteva credere:"Forse nessuno l'ha fatto in modo pubblico, ufficiale, ma alcuni sicuramente hanno provato un'estasi tale da farlo interiormente. Sono sicuro che il ballo è sempre stato nella Cattedrale, ora - conclude - dobbiamo solo trovarlo".

"Lo show non rappresenta una rottura con il passato, anzi - ha spiega l'Arciprete del Duomo, monsignor Luigi Manganini - l'evangelizzazione oggi richiede nuove modalità di espressione e perfino nuove tecnologie, anche se una certa mentalità vuole che il sacro sia ristretto solo a modalità obsolete".