spettacolo

"La mia musica con Cammariere"

Veronica Lock presenta il suo album

23 Giu 2004 - 16:41

Con "Allora ciao intanto" si era imposta come autrice di uno dei tormentoni dell'estate 2003, Veronica Lock torna con il nuovo singolo "Silenzioso imbroglio" e l'album, "Come Un Satellite Che Va", con 12 canzoni inedite. "La mia svolta musicale è avvenuta a 12 anni - racconta Veronica a TGCOM - quando ho conosciuto Sergio Cammariere e il suo mondo". Cammariere ha suonato il pianoforte in due brani del disco.

Dall'anno scorso ad oggi sono cambiate molte cose, a cominciare dalla pubblicazione dell'album "Come Un Satellite Che Va"?
Sono combiate molte cose sin da quando avevo 15 anni e componevo poesie e le prime canzoni dedicate a mondi fiabeschi. Tutto è iniziato dall'incontro con il mio produttore artistico Olen Cesari e dall'inaspettato successo del primo singolo "Allora ciao intanto". Il successo del singolo è nato grazie al video che è piaciuto molto a MTV. E' grazie anche a loro, che il pubblico si è accorto di me. Poi è arrivata la Warner che si è mostrata molto interessata al progetto e così siamo arrivati fino alla pubblicazione di "Come un satellite che va". Un album autobiografico, una sorta di diario personale.

Com'è nato il brano "Senza una parola"?
In fase di pre-produzione, eravamo in Sardegna in una villa. Il testo era pronto ma mancava una parola. All'improvviso un uccellino è entrato in camera mia ed è rimasto lì per tutta la notte, si è addirittura appoggiato sul petto. Alla fine l'ho soprannominato 'roulette'. Ed è la parola che chiude la canzone. Rispetto ad "Allora ciao intanto", qui la voce è 'filtrata', si parla di un amore finito ma non in senso negativo. Il video ha per protagonista un cane abbandonato....

Sergio Cammariere suona il pianoforte in "E allora ciao intanto" e "Come la luna". A quando riasale la vostra amicizia?
Avevo 12 anni. Casa sua è magica e piena di musica e cultura. Io ho studiato musica classica ma Sergio è autodidatta, da lui ho imparato molte cose e mi si sono aperti altri orizzonti musicali. Lui conosce molto bene il Jazz ed ha un'infinita cultura in questo campo. Grazie e Sergio ho ascoltato tanta musica, ed è da lui che ho imparato questo mestiere. Se ci penso da casa di Sergio sono passati molti personaggi del mondo dello spettacolo da Gianmarco Tognazzi, Alessandro Gassman a Britti e Gazzè.

Nelle tue canzoni ricorrono parole chiave come "aria", "stelle cadenti", "vento" e "sole", elementi della natura messi insieme a stati d'animo come la paura e la libertà? Come mai?
Se potessi risvegliarmi in un'altra dimensione, vorrei fosse il Rinascimento per conoscere Michelangelo, soprattutto sceglierei un'altra epoca quando la natura veniva rispettata. Penso che la tecnologia stia distruggendo il nostro vivere. Questo cerco di trasmetterlo nelle mie canzoni, è per questo che ricorrono oggetti della natura e a volte sentimenti di malinconia.

L'influenza delle fiabe è presente nei testi, è una scelta voluta?
Mia madre racconta le fiabe e sin da piccolina l'accompagnavo da piccola, vestita da maestrello. Credo sia un mestiero antico che tiene viva la creatività. E' da quel mondo che attinge l'energia compositrice.



Qualche critico ti ha paragonato, riferendosi al tuo genere musicale, a Paola e Chiara e Carmen Consoli. Che ne pensi?

Non sono d'accordo. Non amo le etichettature, pur apprezzando la musica di Carmen. Cerco di creare una mia realtà musicale.

Andrea Conti

TRACKLIST COME UN SATELLITE CHE VA (2004)
Senza gravità   
Silenzioso imbroglio    
Allora ciao intanto    
Da lontano  
Rischiare   
Senza una parola    
Come una luna    
Piccole cose    
Come un satellite che va    
Siamo noi l'eternità    
Apro gli occhi    
Un tuo sguardo ancora

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