spettacolo

Starsky e Hutch, il mito al cinema

Ad agosto il film tratto dal serial tv

15 Giu 2004 - 10:19

Dopo "Charlie's Angels", arriva sul grande schermo un altro telefilm di culto. Uscirà in Italia il 27 agosto ma al Festival di Taormina (18 giugno) e a quello di Napoli (20 giugno) sarà possibile vederlo in anteprima. Ben Stiller e Owen Wilson sono "Starsky e Hutch", la più famosa coppia di poliziotti della tv. Naturalmente a bordo della loro Ford Gran Torino, per immergersi nei Seventies, tra pantaloni a zampa d'elefante e pettinature afro.

La serie tv (88 episodi) fu trasmessa dal network americano Abc dal 1975 al 1979 ma il suo successo andò ben al di là dei confini Usa. Grazie a una miscela di azione e umorismo che avrebbe in seguito influenzato e non poco il cinema degli Anni 80 con serie come "Un piedipiatti a Beverly Hills" o "Arma Letale". Nei panni del più tranquillo Ken "Hutch" Hutchinson allora c'era David Soul mentre il volitivo Dave Starsky era Paul Michael Glaser. Oggi, sul grande schermo, sono Owen Wilson e Ben Stiller: coppia già collaudata in "Ti presento i miei", nei "Tenenbaum" ma soprattutto in "Zoolander".

Ovviamente non è fondamentale la trama di questo "Starsky & Hutch" versione grande schermo, prologo alle storie narrate nei telefilm. La ricetta segue fedelmente quella originale: improbabili travestimenti, belle donne, inseguimenti in auto. Con un cast di tutto rispetto: ci sono anche Juliette Lewis, la "bagnina" Carmen Electra e, nel ruolo di Huggy Bear, l'informatore dei due, c'è addirittura il re del gangsta rap Snoop Dogg. Ben Stiller, che sarà nelle sale italiane nei prossimi giorni, insieme a Drew Barrymore, con "Duplex - Un appartamento per tre", ammette di essere cresciuto a pane e "Starsky & Hutch" e di aver fatto di tutto per entrare nel progetto una volta scoperto che la Warner ne aveva acquisito i diritti . "Volevamo farlo in modo pulito. Facendo venir fuori l'ironia spontanea della serie", racconta Stiller. "Il film è indissolubilmente legato allo spirito di uno show che, quando andava in onda, riscuoteva un successo impressionante. Ma non volevamo ridicolizzarlo. Non volevamo dire: 'Hey, guarda quanto erano goffi e superficiali questi Anni 70'. Anzi semmai proprio il contrario".

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