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Zeno, la coscienza e l'ironia del male
si perdono nel fumo di una sigaretta

Al Teatro Carcano di Milano il capolavoro di Italo Svevo nella versione riscritta da Tullio Kezich

Ufficio stampa

Tutto comincia esattamente come nel romanzo originale: una seduta dallo psicanalista, il paziente che si sdraia sul lettino e racconta, in una nuvola di fumo. "La coscienza di Zeno", nell'allestimento della compagnia del Teatro Carcano di Milano, riporta in scena il testo di Italo Svevo nella versione riscritta da Tullio Kezich nel 1964.

Nell'interpretazione del regista Maurizio Scaparro, con Giuseppe Pambieri nei panni del protagonista Zeno Cosini, lo spirito del clown triste, che tanta parte ha anche nello scritto di Svevo, appare come il tratto dominante del personaggio. Fin dalla primissima scena della "analisi" sul lettino, l'ironia appare l'approccio principale alla realtà.

L'ironia compare immediatamente, fin dalle prime battute, nel tema "U.S", vale a dire "ultima sigaretta", lo slogan che accompagna l'intero percorso esistenziale della figura di Zeno. Ultima sigaretta alla morte dell'adorato padre, ultima sigaretta prima del matrimonio con Augusta Malfenti, e così via. Un impegno che continua a riproporsi in un protrarsi infinito della bugia e dell'autoinganno.

"Non parlatemi tutti di Augusta - assicura il protagonista -. Non la sposerò mai, come lei Ada non sposerà mai quell'uomo da nulla", cioè Guido Speier. E il matrimonio tra Cosini e Augusta e tra la più bella delle sorelle Malfenti, Ada, e Guido è esattamente quello che si verifica di lì a poco. Guido lo scialacquatore, Guido il parolaio, Guido l'inaffidabile. Guido il rivale di Zeno, l'unico che compare, durante lo spettacolo, sullo sfondo malinconico e tremendamente poetico del mare di Trieste, il tramonto del sole sullo sfondo, un lampione sulla linea dell'orizzonte.

Tutte le altre scene si svolgono in interni: nello studio dello psicanalista, il dottor S., o nel salotto della casa delle sorelle Malfenti, dove Zeno intavola la sua corte, vana, alla più bella delle tre, Ada, o nel piccolo caffè.

Il confronto diretto tra i due uomini, Guido e Zeno, si apre dunque con una rivalità, quella per la bella Ada, che il protagonista è quasi tentato di risolvere con l'uccisione del concorrente, e che si chiude proprio con la morte, per suicidio, del cognato "leggero" e superficiale, precipitato nell'abisso dei debiti e del fallimento. Perfino nella tragica fine di Guido il racconto trova occasione di ironia, con Zeno che "sbaglia" maldestramente funerale, accodandosi a un defunto che non è il cognato. Ma è proprio in quella disincantata ironia che il protagonista trova la salvezza dalla "malattia" della vita.

Quell'ultima sigaretta che mai arriverà, quel matrimonio perfetto che sfuma tristemente davanti a quello reale per la meno bella ma più concreta e servizievole Augusta, quell'ideale del "marito perfetto" che si sgretola davanti alla bellezza e alla freschezza di Carla, ragazza povera e bisognosa di "beneficenza": sono tutti aspetti del male che consuma Zeno e al tempo stesso gli dà la forza di superare qualsiasi tempesta.

Perfino quella conclusiva, quella che sarà scatenata, alla fine dei tempi, da una "esplosione enorme" che partirà dal centro della terra, con un boato "che nessuno udrà", dopo di che "la terra, ritornata alla forma di nebulosa, errerà nei cieli priva di parassiti e di malattie". In una nuvola di polvere e frammenti, che ricorda tanto il filo rosso della vita di Zeno: l'ultima sigaretta.

Al Teatro Carcano di Milano fino a domenica 3 febbraio
Personaggi e interpreti
Zeno Cosini Giuseppe Pambieri
Il dottor S./Giovanni Malfenti Enzo Turrin
Il dottor Coprosich/Enrico Copler Giancarlo Condé
Guido Speier Francesco Wolf
Luciano Raffaele Sinkovic
La signora Malfenti Anna Paola Vellaccio
Augusta Malfenti Antonia Renzella
Ada Malfenti Guenda Goria
Alberta Malfenti Livia Cascarano
Anna Malfenti Silvia Altrui
Carla Gerco Marta Ossoli

Scene di Lorenzo Cutùli
Costumi di Carla Ricotti
Musiche di Giancarlo Chiaramello
Regia di Maurizio Scaparro

Fino al 3 febbraio: martedì-sabato ore 20,30, domenica ore 15,30
Per informazioni: 02-55181377, 02-55181362.
Dal 12 gennaio in tournée