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Furia Bellocchio: "Con i festival ho chiuso"

Dopo la delusione di Venezia il regista risponde a Mann: "Non accetto lezioni di cinema"

Ap/Lapresse

Nessuna difficoltà ad accettare la sconfitta, meno i giudizi di "provincialismo" dati dal presidente della giuria di Venezia Michael Mann. Dopo la delusione dell'esito della Mostra del cinema, Marco Bellocchio è una furia. "Di questa imbecillità io ne ho piene le scatole - ha detto -. L'eutanasia, la tragedia o il dramma del fine vita sono forse un tema provinciale? Non ci vengano a dare lezioni". "Questo è il mio ultimo festival" ha concluso.

"Accetto la decisione della giuria (avendo accettato di partecipare al concorso) - ha continuato Bellocchio - che ha giudicato secondo la sua idea di bellezza: i film premiati erano i più belli. Basta".

il regista non ha difficoltà ad ammettere apertamente la sconfitta ("Ho partecipato alla competizione e sono stato sconfitto. Questa è un'indubbia verità") ma i commenti di Mann proprio non riesce ad accettarli. "Da un giurato mi aspetterai altro - ha detto al "Corriere della sera" -, che faccia la fatica di spiegare le ragioni perché un film non gli è piaciuto. Il mio dubbio è che chi dice queste cose viene da una cultura che parla inglese, poco sensibile alle sfumature".

La conclusione in ogni modo è categorica: "Non parteciperò mai più a un festival. Questo è stato l'ultimo della mia carriera".

BARBERA: "MANN PRESIDENTE IMPARZIALE"
Il presidente della giuria del Festival di Venezia, Michael Mann, è stato imparziale. Parola del direttore artistico della rassegna, Alberto Barbera, che in un'intervista a "La Stampa", difende Mann dalle accuse di essere stato un presidente leader. "L'atteggiamento di Mann è stato assolutamente opposto. Non ha imposto nessun premio -afferma Barbera- anzi, al massimo ne ha subito qualcuno. La giuria mi è sembrata molto democratica, formata da persone rispettose dei pareri diversi, e anche molto appassionate, hanno passato intere nottate a discutere dei film in gara".