Il momento del maquillage è intimo, personale. Così come è intimo e raccolto anche il sentimento che pervade questa collezione.
Oltrepassando la soglia dei palazzi milanesi, richiamati dall’eleganza dei marmi dell’ambientazione, dall’armonia dei colori e degli spazi che li caratterizzano, si viene accolti in una dimensione domestica evocata dai cuscini di un divano.
L’atmosfera è quella di un salotto, luogo di scambio e di convivialità e il guardaroba che accompagna questa idea di soave domesticità è fluido, prezioso.
Le forme seguono il corpo e il movimento: abiti setosi come pigiami, scialli avvolgenti, pantaloni morbidi, pullover, giacche allungate e lunghi abiti, in una palette cosmetica di terra, bronzo, cipria con tocchi di mandarino esaltati dall’abbondanza di nero kajal. Ricorre il motivo di un fiore stilizzato, sintesi di grazia, delicatezza e discrezione. Il racconto in interni è accompagnato dalle sottili modulazioni di lucido e opaco che dagli abiti passano agli accessori, anch’essi morbidissimi, inclusa la nuova versione de La Prima. Frange di perline danzano sui baschi, quasi a disegnare luminose acconciature, conferendo allure e mistero. Una visione avvolgente e personale che suggerisce l’intimità come antidoto ad un momento di eccessi teatrali.