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Renzi: "Prima si cambia la scuola poi a marzo riformiamo la Rai"

Giornata dedicata alla riforma dellʼistruzione e della Rai, che "fa parte del complesso educativo". Il ministro dellʼIstruzione Giannini: "Assunzioni per concorso". Dalla platea unʼinsegnante urla: "No alle classi pollaio". Il premier: "Capisco la frustrazione di chi non crede più nella politica"

stefania giannini
ansa

Il premier durante l'iniziativa del Pd sulla scuola, svoltasi a Roma, ha annunciato a marzo la riforma della Rai che "fa parte del progetto educativo complessivo". Novità anche per il 5 per mille da destinarsi anche alle scuole e alla cultura. Il ministro Giannini annuncia assunzioni ma durante il suo intervento è stata contestata: "No alle classi pollaio", ha urlato un'insegnante presente fra il pubblico.

Renzi: "Prima si cambia la scuola poi a marzo riformiamo la Rai"

Per troppo tempo, ha detto il ministro dell'Istruzione, ci siamo rassegnati "alla babele di graduatorie" e lo stesso è successo per la carriera degli insegnanti, che "da sogno impossibile sta per diventare realtà praticabile".

"Fino a sei mesi fa - ha aggiunto il ministro - la reazione di fronte a qualsiasi proposta di valorizzazione del merito per i docenti era un 'no'. Ora abbiamo abbattuto un paradigma che sembrava inamovibile. A luglio le scuole presenteranno un rapporto di autovalutazione. E il fatto che l'anzianità non scomparirà del tutto nel decreto - ha detto ancora il ministro - non significa che abbiamo rinunciato a misurare e premiare il merito".

Stefania Giannini ha quindi sottolineato che il progetto del governo prevede anche il potenziamento di alcuni insegnamenti, come Lettere e Matematica ("Non vogliamo che l'italiano diventi la prima lingua straniera parlata in Italia") ma anche Arte, Musica, le Lingue straniere. E ancora attenzione sarà data alla scuola digitale e al 'sostegno'.

Renzi: "Prima riformiamo la scuola poi la Rai" - "Lo so che gli addetti ai lavori non ne possono più e non si fidano della politica". Lo afferma Matteo Renzi all'iniziativa Pd a Roma. Ma la responsabilità "è far ripartire l'Italia dalla scuola". "Il passo successivo alla riforma della scuola è la riforma della Rai. E allora non può essere disciplinata da una legge che si chiama Gasparri. Cambieremo questo", spiega il premier.

"Terroristi provengono da scuole Ue che non integrano"
"I terroristi non usano le zattere, non arrivano attraverso le zattere", aggiunge Matteo Renzi all'iniziativa del Pd, a Roma. "Coloro che hanno compiuto i recenti attentati sono usciti dalle scuole europee e sono cittadini europei che non hanno trovato nella scuola l'integrazione, l'educazione e il confronto", conclude il premier.

"Giusti gli scatti di merito" - "Penso che gli scatti di merito siano giusti", ha proseguito Renzi. Quanto alle critiche, secondo il presidente del Consiglio, bisogna tenerne conto ma "credo sia giusto valutare gli insegnanti per il lavoro che fanno e credo pure che sia doveroso che chi li valuta sia a sua volta valutato. Tutto questo nell'interesse delle tante persone perbene che lavorano nella scuola".

"5 per mille anche a scuola e cultura" - Si deve introdurre un meccanismo del 5 per mille anche "per la cultura e per la scuola". Così il premier Matteo Renzi. "Daremo autonomia alle scuole in futuro, spero dal 2016, anche dal punto di vista economico. Sarà un meccanismo serio nel quale ciascun genitore e cittadino in dichiarazione dei redditi indica la singola scuola".