Progetto Astra, molecole progettate al computer per combattere la Sla
Lʼobiettivo dello studio è quello di analizzare la formazione degli aggregati proteici e chiarire i processi che collegano la formazione di questi aggregati con i processi neurodegenerativi
Molecole progettate al computer potrebbero diventare la nuova arma contro la Sclerosi laterale amiotrofica.
E' l'obiettivo del progetto italiano "Astra", premiato nell'ambito del programma Synergy Grants del Consiglio europeo della ricerca e rivolto a ricerche innovative che richiedono la sinergia di varie competenze scientifiche. Queste molecole potrebbero sconfiggere la malattia neurodegenerativa, che colpisce le cellule nervose del movimento.
La Sla, o morbo di Lou Gehrig, è una malattia neurodegenerativa progressiva dell'età adulta, determinata dalla perdita dei motoneuroni, che conduce alla paralisi dei muscoli scheletrici fino a coinvolgere anche quelli respiratori.
Il progetto Astra (Assembly and phase transitions of ribonucleoprotein aggregates in neurons: from physiology to pathology) sarà focalizzato sullo studio delle cause molecolari della malattia, in modo interdisciplinare, integrando competenze della biologia molecolare, dell'imaging e della biofisica computazionale. L'obiettivo del progetto è analizzare la formazione degli aggregati proteici, chiarire come questi interferiscano con le normali funzioni dei neuroni e delucidare i processi che collegano la formazione di questi aggregati con i processi neurodegenerativi.
I ricercatori coinvolti sono Irene Bozzoni del Dipartimento di Biologia e biotecnologie della Sapienza e del Center for Life Nano Science, Giancarlo Ruocco del Dipartimento di Fisica e coordinatore del CLNS-IIT di Roma e Gian Gaetano Tartaglia del Dipartimento di Biologia e biotecnologie e dell'IIT.
Secondo Irene Bozzoni, a bloccare la Sla potrebbero essere molecole della molecola "cugina" del Dna, l'Rna, sintetizzate ad hoc al computer e in grado di sciogliere gli aggregati delle proteine tossiche che si accumulano nei motoneuroni e sono alla base della malattia. Il progetto Astra durera' sei anni, rileva la Bozzoni, "ma già tra circa tre anni contiamo di iniziare a testare i primi Rna in topi con la Sla per sciogliere gli aggregati che intossicano i motoneuroni".
"Obiettivo intermedio è capire se riusciamo a produrre degli Rna terapeutici in grado di sciogliere gli aggregati e poi testarli in modelli animali della Sla", spiega la
ricercatrice. "Successivamente - conclude - vogliamo mettere a punto dei mezzi per vedere gli aggregati anche nella retina e ideare metodi di diagnosi precoce non invasiva".
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