FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

L'allarme dell'Oms: "Aumentano i casi di morbillo nel mondo, +300% nel primo trimestre del 2019"

Secondo lʼOrganizzazione mondiale della sanità, in Africa lʼincremento si è attestato intorno al 700%

L'allarme dell'Oms:
ansa

I casi di morbillo nel mondo sono aumentati del 300% circa nel primo trimestre del 2019 rispetto allo stesso periodo del 2018.

E' quanto riferisce l'Organizzazione mondiale della sanità, citando dati preliminari e precisando che in Africa l'aumento si è attestato intorno al 700%. "Al momento, nel 2019, 170 Paesi hanno segnalato 112.163 casi di morbillo. L'anno scorso erano stati registrati 28.124 casi in 163 Paesi", spiega l'Oms.

"Questi dati sono provvisori e ancora incompleti, ma indicano un trend chiaro", afferma l'Organizzazione mondiale della sanità, aggiungendo che "molti Paesi sono nel mezzo di considerevoli epidemie di morbillo, tutte le regioni del mondo stanno vivendo aumenti sostenuti dei casi".

Secondo l'Oms, inoltre, i casi reali superano sempre i casi registrati, il che significa che questi primi trend del 2019 probabilmente sottostimano la gravità delle epidemie. Meno di un caso su 10 di morbillo viene infatti segnalato. Per quanto riguarda i dati suddivisi per area geografica, la regione più colpita è appunto l'Africa, con un aumento del 700% dei casi nei primi tre mesi dell'anno. A seguire l'Europa, con un aumento del 300%, il Mediterraneo orientale dove si registra un +100% dei casi, le Americhe con un +60% e la regione dell'Asia sudorientale/Pacifico occidentale con +40%.

Il morbillo è una delle malattie più contagiose al mondo, non esiste una cura ma può essere evitato con due dosi di un vaccino "sicuro ed efficace". Il morbillo aumenta dappertutto nel mondo a causa sia della sfiducia nei confronti dei vaccini nei Paesi ricchi, sia di uno scarso accesso alle cure nei Paesi poveri. I no-vax si appoggiano su una pubblicazione del 1998 che collega questo vaccino all'autismo, tuttavia è stato accertato che il suo autore, il britannico Andrew Wakefield, aveva falsificato i risultati, e diversi studi da allora hanno dimostrato che il vaccino non aumentava il rischio di autismo.