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Dona un rene a un paziente e innesca una 'catena di trapianti'

La "buona samaritana" ha offerto il proprio organo a un uomo pisano: con questo gesto è cominciata una bella storia di solidarietà. Ad annunciarlo il ministro della Salute Lorenzin

Una donna lombarda, di 60 anni, ha spontaneamente donato il suo rene per innescare una 'catena di trapianti' che ha salvato quattro pazienti.

Lo ha riferito il ministro della Salute Beatrice Lorenzin in una conferenza stampa. Tale rene è stato utilizzato a Pisa, dove un congiunto del trapiantato ha donato lo stesso organo a un concittadino. Il secondo donatore pisano ha poi donato un rene a un senese. Un cittadino di Siena, infine, ha donato lo stesso organo ad una struttura di Bergamo, che è stato poi trapiantato in un paziente in lista d'attesa.

La catena d'interventi, durata 33 ore, ha interessato 55 persone tra medici, infermieri, rianimatori, operatori della Polizia di Stato, che hanno trasportato gli organi con le vetture in dotazione. Alessandro Nanni Costa, il direttore del Centro Nazionale Trapianti, ha spiegato: "Sono tutte coppie in cui c'era un donatore e un ricevente ma non compatibili tra loro, succede nel 15% dei casi. Il donatore samaritano scardina questo problema. Abbiamo un altro donatore samaritano, altri sono in studio, speriamo di farne altri".

Commentando l'attentato a Nizza, il ministro Lorenzin ha voluto sottolineare - anche su Twitter - la vicenda della 'samaritana' lombarda: "La risposta all'odio è l'umanità: da chi ha donato il sangue a Bari, alla samaritana di oggi, alla solidarietà ai francesi. Dobbiamo preservare la nostra umanità, e farla vedere, questa è la risposta più bella che possiamo dare a questi gesti che sono osceni".