Cancro, effettuato negli Usa il primo trapianto di cranio e cuoio capelluto
Unʼequipe medica di Houston , in Texas, ha operato un paziente 55enne con tumore e una ferita alla testa. I tessuti provenivano da un donatore
Un gruppo di medici statunitensi hanno annunciato di aver effettuato il primo trapianto di cuoio capelluto e parte del cranio al mondo per aiutare un uomo con una grande ferita alla testa causata dal trattamento contro il cancro. L'intervento è stato portato a termine con successo e il paziente 55enne Jim Boysen ha ricevuto i tessuti direttamente da un donatore. "Sono sorpreso dall'esito positivo del trapianto - ha dichiarato - perché ora ho più capelli di quanti non ne avessi a 21 anni".
L'operazione è durata circa 15 ore e ha coinvolto una decina di chirurghi e un totale di 40 operatori sanitari. Ad essere sostituita è stata la maggior parte della calotta cranica, che presentava una lacerazione notevolmente estesa. Per reperire il donatore adatto al 55enne sono occorsi invece 18 mesi.
Oltre al cuoio capelluto e a una parte di cranio, Jim Boysen aveva subito anche il trapianto di rene e pancreas, nel 1992. Per evitare il rigetto degli organi, gli furono somministrati alcuni farmaci immunosoppressori che causarono la formazione di una rara tipologia di tumore denominata leiomiosarcoma.
Da qui è iniziato il calvario di Jim, che per effetto della radioterapia ha perso parte del cranio, mentre il trattamento farmacologico ha impedito alla ferita di rimarginarsi. La soluzione al problema è arrivata grazie all'intuizione dei medici del MD Anderson Cancer Center e del Methodist Hospital di Houston, in Texas. Al di là dell'eccezionalità del trapianto, fanno sapere i medici americani, la "sfida" più ardua è stata collegare e ripristinare tutti quei piccoli vasi sanguigni che irradiano calotta cranica e cuoio capelluto: "E' stato come effettuare un lavoro di oreficeria".
L'anno scorso, un'equipe medica olandese ha provveduto a sostituire oltre metà del cranio di una donna con un modello di plastica stampato in 3D. Quello avvenuto in Texas, invece, non riguarda un impianto artificiale o un semplice innesto osseo, bensì un reale trapianto cranio-cuoio capelluto a partire dai tessuti di un donatore umano compatibile.