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Una settimana di ferie protegge il cuore

Il rischio di infarto e ictus aumenta del 20% in chi non si concede mai una pausa

Afp

Staccare la spina anche solo per una settimana è una panacea per il cuore. Accanirsi a perseguire turni forzati senza allentare mai la presa e concedersi un po' di svago al contrario provoca depressione e sollecita cuore e vasi, che così risultano più fragili ed esposti a malattie come infarto e ictus. Ne hanno parlato gli esperti riuniti per il Congresso nazionale dell'Associazione medici cardiologi ospedalieri a Firenze.

Bastano sette giorni - I cardiologi sono concordi: il mancato relax e la tensione che ne deriva aumentano il rischio di depressione e ansia e queste possono accrescere il pericolo di infarti e ictus, che sale anche perché il cuore e i vasi, se non ci si riposa mai, sono più esposti a problemi cardiovascolari come ipertensione e aritmie. Ma i cardiologi rassicurano che basta anche solo una settimana di vacanze per ridurre il rischio soprattutto per anziani o soggetti con due o più fattori di rischio cardiovascolare che rinunciando alle ferie si esporrebbero a una maggiore probabilità di malattie ischemiche.

La ricerca - La conferma arriva anche da uno studio del San Camillo - Forlanini di Roma, in collaborazione con la Facoltà di Medicina e Psicologia dell'Università Sapienza di Roma. La ricerca condotta su 30 pazienti che avevano avuto un attacco di cuore dimostra che la tensione muscolare causata nel 61% dei casi da problemi socio-economici e isolamento sociale e nel 34% da difficoltà lavorative e familiari, aumenta del 30 per cento il rischio di depressione e questa, a sua volta, accresce del 20 per cento la probabilità di malattie cardiovascolari come infarti e ictus.