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Lavoro: sforare le otto ore danneggia il cuore

Il rischio di sviluppare patologie cardiache può aumentare fino allʼ80% se il turno è troppo lungo

Afp

Il lavoro nobilita l'uomo – per il vecchio adagio – ma potrebbe anche ucciderlo. Andare troppo oltre le canoniche otto ore potrebbe aumentare il rischio di patologie cardiache fino all'ottanta per cento.
Questi i risultati di uno studio condotto dagli scienziati dell'Istituto finlandese della salute sul lavoro. I ricercatori dicono che orari di lavoro troppo lunghi potrebbero condannare migliaia di impiegati a infarti o ictus.
L'allarme viene lanciato in seguito all'analisi di dodici studi condotti a partire dal 1958 che hanno coinvolto un totale di 22 mila persone di tutto il mondo.

Diversi metodi diversi risultati

La ricerca ha scoperto che chi ha delle giornate lavorative più lunghe delle tradizionali otto ore ha dal 40 all'ottanta per cento di probabilità in più di sviluppare patologie cardiache. La distanza tra una percentuale e l'altra è dovuta alla diversa metodologia applicata a ogni singolo studio. Gli effetti sono più pronunciati quando è stato richiesto direttamente ai partecipanti la durata della giornata lavorativa. Quando, invece, sono stati i ricercatori stessi a monitorare le ore lavorative il rischio è risultato essere più vicino al 40 per cento.

“Altri meccanismi sottostanti” La leader del team di ricerca Marianna Virtaten ha detto che gli effetti potrebbero essere dovuti alla prolungata esposizione allo stress. Altre cause potrebbero essere le abitudini alimentari di bassa qualità e la mancanza di esercizio dovuta alla restrizione del tempo libero.
In una nota la dottoressa Virtaten ha affermato: "Ci sono parecchi meccanismi potenziali che potrebbero sottostare all'associazione tra la maggiore durata dell'orario lavorativo e le patologie cardiache".