FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Aids, svelato come il virus Hiv fa breccia nel nucleo delle cellule

Dopo più di 30 anni di ricerche è stato finalmente identificato il meccanismo molecolare che permette al virus Hiv di fare breccia nel nucleo delle cellule del sistema immunitario.

La scoperta si deve a uno studio della Loyola University di Chicago, pubblicato su Plos Pathogens, che apre la strada allo sviluppo di nuovi farmaci per prevenire l'Aids. L'arma segreta del virus è una proteina, chiamata KIF5B, che viene usata come "testa d'ariete" per sfondare la membrana del nucleo cellulare.

Cellule a prova di virus - "Sarebbe come rendere inespugnabile il caveau di una banca", spiega Edward M. Campbell, professore associato presso il Dipartimento di Microbiologia e Immunologia della Loyola University. "Oltre a mettere i soldi al sicuro - precisa l'esperto - aumenterebbe le probabilità di far scattare l'allarme e di prendere i ladri".

Come avviene l'infezione - Per insinuarsi di soppiatto nel nucleo dove la cellula conserva il materiale genetico, il virus Hiv sfrutta un meccanismo "ingegnoso". Non potendosi infiltrare attraverso i pori troppo stretti della membrana nucleare (che sono il 50% più piccoli rispetto alla sua "armatura" proteica), il virus si aggancia alla proteina motrice KIF5B, che normalmente viene usata dalla cellula come "argano" per trasportare materiale dal nucleo verso il citoplasma.

Una breccia nella membrana cellulare - Il virus Hiv è in grado di "hackerare" questo sistema, inducendolo a "strappare" via dei pezzi della membrana nucleare (le proteine Nup358) in modo da allargare i pori e aprire una breccia. Una volta penetrato all'interno del nucleo, il virus infetta la cellula immunitaria e la uccide, indebolendo le difese dell'organismo.

"Se venissero sviluppati farmaci in grado di bloccare la proteina KIF5B impazzita - spiegano i ricercatori - sarebbe possibile blindare il nucleo della cellula". Il virus, "chiuso fuori", non riuscirebbe così a infettarla e potrebbe essere riconosciuto più facilmente dalle difese immunitarie.