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M5s, vertice da Grillo: "Salvini inaffidabile" | Lui replica: "Siamo in mano ai renziani" | Di Maio: "Ha perso la testa"

Il summit si è tenuto nella villa del fondatore del Movimento a Marina di Bibbona. Presenti, tra gli altri, Di Maio, Di Battista, Fico e Casaleggio

M5s, vertice da Grillo:
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"Tutti si sono ritrovati compatti nel definire Salvini un interlocutore non più credibile".

E' quanto scrive, in una nota, il Movimento 5 Stelle al termine dell'incontro tra i big riuniti nella casa di Beppe Grillo a Marina di Bibbona (Livorno). Immediata la replica del leader leghista: "I 5 stelle sono pronti ad andare con Renzi e la Boschi e sarei io l'inaffidabile? Siamo in mano a una trentina di renziani". Di Maio non ci sta e attacca: "Ha perso la testa".

Presenti al summit Luigi Di Maio, Beppe Grillo, Davide Casaleggio, Roberto Fico, Alessandro Di Battista, Paola Taverna e i capigruppo Patuanelli e D'Uva.

Il Movimento 5 Stelle imputa a Salvini di aver prima "staccato la spina al governo del cambiamento l'8 agosto tra un mojito e un tuffo. Poi questa vergognosa retromarcia in cui tenta di dettare condizioni senza alcuna credibilità, fanno di lui un interlocutore inaffidabile, dispiace per il gruppo parlamentare della Lega con cui è stato fatto un buon lavoro in questi 14 mesi". "Il Movimento sarà in Aula aula al Senato al fianco di Giuseppe Conte il 20 agosto", conclude la nota.

La risposta di Salvini - Non si è fatta attendere la replica di Salvini che, durante il festival della Versiliana a Marina di Pietrasanta (Lucca), ha detto: "I 5 stelle sono pronti ad andare con Renzi e la Boschi domattina e sono io quello inaffidabile? Ho fatto venire a galla in questi giorni che per qualcuno la poltrona vale seimila volte di più della democrazia. Martedì ci sono all'ordine del giorno le comunicazioni del presidente del Consiglio. Le ascolterò e vediamo cosa dirà. La via maestra la valuta Mattarella ma sarebbe folle mandare al governo minoranze bocciate alle elezioni. Il governo degli sconfitti sarebbe una truffa". Salvini infine evoca la piazza: "Se ci sarà da scendere in piazza per difendere l'Italia, la libertà e la democrazia ci saremo".

Gli attacchi dei leghisti al M5s - "Riforma dell'Europa e delle banche a braccetto con Renzi, Boschi e Prodi? Sarebbe tradimento per salvare le poltrone". Così i leghisti Claudio Borghi e Alberto Bagnai attaccano il Movimento 5 Stelle. I capigruppo del Carroccio, Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari, rincarano la dose: "Se i grillini preferiscono Renzi alla Lega lo dicano chiaro - affermano -, gli italiani sapranno chi scegliere".

Di Maio: "Offese di Salvini? Ormai ha perso la testa" - "Le offese di Salvini al M5s e al sottoscritto? Sta inventando di tutto, è il senso di colpa di chi ha tradito e non sa come uscirne. Mi dispiace perché con tutte le contraddizioni di questi giorni inizio a pensare che abbia perso la testa". Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio, precisando che "nessuno del M5s si siederà mai al tavolo con Renzi".

La controreplica del Movimento - In casa Lega i comunicati della disperazione. Dopo aver aperto una crisi di governo in pieno agosto, portando il Paese sul baratro, hanno anche il coraggio di parlare e arrivano ad inventarsi la fake news su Renzi, perché non sanno più dove sbattere la testa. I capigruppo lega invece di attaccare M5s se la prendano con quell'irresponsabile di Salvini. È chiaro a tutti, anche a molti leghisti, che la colpa di questa inverosimile situazione sia solo la sua. Adesso che hanno fatto la frittata, che hanno tradito, non vengano a piangere da noi". Così in una nota i capigruppo M5s, Patuanelli e D'Uva.

Salvini: "Pronti a scendere in piazza" - In serata Salvini è tornato a parlare. "Tenete il telefono acceso perché se ci sarà da difendere l'Italia, la libertà e la democrazia ci saremo", ha detto alla festa della Lega Toscana a Massa (Massa Carrara). E sul futuro del governo, ha spiegato: "Dipende da cosa dice Conte", martedì in Senato, "se il presidente del Consiglio dipinge un'Italia che non è la mia, amici come prima. Se traccia un percorso che fa bene all'Italia, chi sono io per dire no?".

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