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Donald Trump presidente degli Stati Uniti, le reazioni dei politici

Dopo lʼufficialità della vittoria americana, in Rete sono arrivati i commenti che oscillano dalla soddisfazione alla preoccupazione

Dopo la vittoria di Donald Trump, eletto 45esimo presidente degli Stati Uniti, in Rete sono fioccati i commenti dei politici italiani.

Le reazioni oscillano tra la soddisfazione e la preoccupazione.

MATTEO RENZI: "In queste ore il mondo saluta l'elezione di Trump. A nome dell'Italia mi congratulo con lui e gli auguro buon lavoro convinto che l'amicizia resti forte e solida", ha detto il premier Matteo Renzi, sottolineando che "questo è il punto di partenza per tuta la comunità internazionale anche al netto di certe diffidenze da campagna elettorale. "È un fatto politico nuovo - ha concluso - che assieme ad altri dimostrano come siamo in una stagione nuova".

GIORGIO NAPOLITANO: "Rimangono le preoccupazioni e l'imperativo delle riflessioni su questo risultato", ha commentato il presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, secondo il quale "le parole di Trump sembrano indicare una consapevolezza della responsabilità che ha sulle spalle". Per il Presidente l'Europa non è "sola" dopo la vittoria di Trump, perché "il legame storico fra le due sponde dell'Atlantico non è scomparso stanotte e non scomparirà anche se deve essere ripensato e seriamente rivisitato".

LAURA BOLDRINI: "Una democrazia si vede anche dalla capacità di sorprendere, come è successo 8 anni fa con Obama è successo oggi con Trump", ha commentato su Twitter il presidente della Camera, Laura Boldrini, secondo la quale "Hillary Clinton non è stata sconfitta perché donna, ma perché percepita come espressione dell'establishment". Per la Boldrini, "le elezioni Usa dimostrano che politica non ha saputo governare la globalizzazione che ha aumentato le diseguaglianze e alimentato protesta".

MATTEO SALVINI: "La vittoria di Donald Trump è una botta alla globalizzazione ed è la rivincita del popolo, del coraggio, dell'orgoglio, dei temi del lavoro e della sicurezza, alla faccia dei banchieri, degli speculatori, dei cantanti, dei giornalisti e dei sondaggisti", ha detto Matteo Salvini, secondo il quale "il popolo ha battuto i poteri forti 3 a 0".  Per il leader della Lega, questo è il momento di osare:  "A Firenze proporrò alla Lega che la vittoria di Trump sia l'inizio di qualcosa, di una lunga marcia, è veramente una bella giornata contro tutto e contro tutti".

BEPPE GRILLO: "È pazzesco. Questa è la deflagrazione di un'epoca. È l'apocalisse dell'informazione, della Tv, dei grandi giornali, degli intellettuali, dei giornalisti", ha scritto Beppe Grillo in un post sul suo blog commentando il risultato delle elezioni americane, aggiungendo che "Trump ha fatto un VDay pazzesco". Per il leader dei Cinque Stelle, "ci sono delle similitudini fra questa storia americana e il MoVimento: "Dicevano che noi eravamo sessisti, omofobi, demagoghi, populisti. Non si rendono conto che ormai milioni di persone i loro giornali non li leggono più e non guardano la loro tv. Trump ha cavalcato questa roba qua. È arrivato a milioni e milioni di persone". Secondo Grillo, negli Stati Uniti "l'affluenza incredibile negli Stati Uniti significa che la gente è oltre l'informazione postdatata". "Questi sono equipaggiati e si stanno ancora equipaggiando per gestire un mondo che non c'è più. I veri eroi siamo noi!"

ENRICO LETTA: All'inizio c'era grande fiducia e poi invece la sorpresa. Credo che sia la più grande rottura politica dai tempi della caduta del muro di Berlino, una rottura che cambierà molto le relazioni internazionali e il ruolo degli Stati Uniti", ha commentao l'ex premier Enrico Letta ai microfoni di Tgcom24. "Sarà una grande sveglia per l'Europa che adesso dovrà fare i conti con la sua maturità e che dovrà essere più sola forse rispetto a tanti temi. Ci sarà da ragionare sulle grandi conseguenze di questa rottura", ha continuato Letto, che ha aggiunto: "Lo slogan di Trump era lo stesso dei supporter della Brexit: "riprendiamoci il controllo". Questo è il segno di un cambio di paradigma molto forte".

FEDERICA MOGHERINI: "I rapporti fra Unione Europea e Stati Uniti sono più profondi di ogni cambiamento politico. Continueremo a lavorare insieme riscoprendo la forza dell'Europa", ha scritto su Twitter l'alto rappresentante per la Politica estera Ue, Federica Mogherini.

ROBERTO MARONI: "In America ha vinto la democrazia e la democrazia ha sempre ragione. Nel suo primo discorso Trump ha ringraziato la Clinton ed ha detto "faremo l'America di nuovo grande". Questa è una sfida vera anche per l'Europa", ha detto il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, che ha anche aggiunto di condividere con Trump le politiche "sull'immigrazione e sul terrorismo".

PIERLUIGI BERSANI: "Il voto americano parla anche di noi. Nel mondo ripiega la globalizzazione. Si affacciano protezionismi e pensieri aggressivi verso le persone e le merci di fuori. Gli establishment interpretano la fase precedente, in via di superamento. Ovunque, anche in Europa, c'è una nuova destra in formazione. Non è una destra liberista, è una destra della protezione. Se vogliamo impedire che vinca ovunque dobbiamo attrezzare una sinistra larga che abbandoni le retoriche blairiane delle opportunità, delle flessibilità, delle eccellenze e scelga la strada della protezione sulla base dei propri valori di uguaglianza. Mettendo tutti e due i piedi fuori dagli establishment e dentro le periferie sociali, rilanciando i diritti del lavoro e le battaglie di uguaglianza, difendendo i principi di base del welfare universalistico secondo i quali davanti a bisogni fondamentali non ci può essere né povero né ricco". Lo ha scritto su facebook Pierluigi Bersani. "Non c'è da perdere tempo. Per dirla in bersanese: la mucca nel corridoio sta bussando alla porta", ha concluso.

RENATO BRUNETTA: "Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, da oggi è politicamente finito, è un dead man walking. Ci ha isolato in Europa contando sull'appoggio forte della presidenza Usa, che ora non avrà più, e in maniera grave e irrituale ha schierato, sbagliando totalmente strategia, l'Italia al fianco della Clinton, creando un danno grave di credibilita' e di immagine per le istituzioni del nostro Paese". Lo ha detto il presidente dei deputati di Fi, Renato Brunetta sottolineando che "ora saremo isolati non solo in Europa ma anche nei confronti della nuova amministrazione americana".

GIANFRANCO FINI: "Sono sorpreso ma fine ad un certo punto. Non mi auguravo che Trump vincesse ma non lo escludevo a priori perché c'erano tanti sintomi nell'america profonda. Sintomi di rivolta muta fino a quando sono entrati nel seggio e poi rumorosa", ha dichiarato Gianfranco Fini, che ha aggiunto: "La Clinton rappresentava il candidato del potere, ora bisognerà capire se il diavolo è così brutto come è stato dipinto. Vedremo i primi passi".

ENRICO ROSSI: "E' Trump. All'America che soffre non basta la Clinton moderata e di sistema. Anche in Italia non basta un Pd che punta al centro ne' ritorni all'Ulivo, ancor meno polemiche interne. Noi diciamo socialismo: piena occupazione, regolazione del mercato, redistribuzione della ricchezza, servizi pubblici di qualità e per tutti. Anche Sanders lo ha detto". Lo ha scritto sul suo profilo facebook Enrico Rossi, presidente della Toscana e candidato alla segreteria nazionale del Pd.

ROBERTO CALDEROLI: "Prosegue la maledizione del "giglio fiorentino" e del loro amico Obama", ha ironizzato il senatore della Lega Nord, Roberto Calderoli. "Ancora una volta Renzi e la Boschi si sono pubblicamente sbilanciati con un endorsement per il candidato favorito, la Clinton, e, esattamente come accaduto con la Brexit, a vincere è stato l'altro candidato, Trump. E questo è lo stesso destino che attende il referendum sulla riforma voluta dai poteri forti della finanza e dall'Europa si Berlino e Bruxelles", ha continuato Calderoli, che si è lanciato in previsioni future: "Quanto avvenuto prima in Gran Bretagna e ora in America dimostra che non si può andare contro il volere dei cittadini che, quando possono esprimersi, sanno bene cosa scegliere! E la stessa cosa succederà il prossimo 4 dicembre anche da noi...".