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Renzi: la lettera Ue? Giusto renderla pubblica. "Rispetteremo gli impegni"

Replica allʼirritazione di Barroso sulla "violata segretezza" della missiva di Bruxelles. "Eʼ tempo di trasparenza". "Il nostro budget - ha ricordato il premier - è messo molto bene"

matteo renzi
ansa

"Stiamo discutendo di uno o due miliardi di differenza, possiamo metterli anche domattina, corrispondono ad un piccolissimo sforzo". Lo ha detto il premier Matteo Renzi a Bruxelles per il vertice europeo, riguardo la lettera Ue sulla manovra. Commentando l'irritazione di José Manuel Barroso per la pubblicazione della missiva "strettamente confidenziale", ha affermato: "E' finito il tempo dei segreti. E' il momento della trasparenza".

"Pubblicheremo non solo la lettera" inviata dall'Ue, "ma tutti i dati economici di quanto si spende in questi palazzi, sarà molto divertente", ha detto il premier, entrando al Justus Lipsus, sede del vertice europeo. "Sono stupito che Barroso si sia sorpreso per la pubblicazione della lettera che era stata anticipata qui, su un importante quotidiano internazionale, il Financial Times, poi un importante giornale italiano ha avuto lo scoop", ha ribadito il premier, tornando sul commento piccato di Barroso al fatto che la lettera Ue all'Italia avrebbe dovuto rimanere "strettamente confidenziale".

Renzi: nostro budget è messo molto bene - "Il nostro budget è messo molto bene: non vedo particolari problemi. Ci sono delle voci che abbiamo tenuto da parte e vedremo cosa accadrà", ha spiegato in serata Renzi. "Il budget ovviamente cambierà nella discussione sulla base di indicazioni parlamentari", ha detto a chi gli chiedeva di commentare le parole di Hollande che non cambierà il suo budget. "Sulle questioni economiche la discussione si terrà venerdì. Confermo - ha aggiunto - che si tratta di fare una valutazione più politica di chi decide cosa. Perché dal punto di vista tecnico le risorse per trovare la soluzione sono ampiamente a portata di mano".

"Due miliardi non sono aggiuntivi a riserva" - Per Renzi "i due miliardi non sono aggiuntivi. Nel momento in cui l'Italia rispetta il 2,9%, sta cioè sotto il 3% del deficit e sceglie un aggiustamento strutturale dello 0,1%" gli altri 3 miliardi (quelli della riserva) valgono per arrivare a raggiungere una quota complessiva di aggiustamenti strutturali di oltre lo 0,3%", ha spiegato il premier. "Ma non siamo interessati a discutere ora dello 0,2-0,3%", ha ribadito spiegando che "il punto è se il concetto di circostanze eccezionali, di riforme strutturali e di significativa deviazione, le tre espressioni usate dalla commissione, sono oggetto di una valutazione identica in tutti i Paesi. E - ha aggiunto - siamo disposti a livello tecnico a ragionare e trovare soluzioni".

"La pubblicazione della lettera della commissione Ue è un problema che riguarda il governo italiano, che ha deciso di pubblicarla", si è limitato a dire il commissario agli Affari economici Jyrki Katainen da Belgrado. Katainen non ha voluto commentare le parole irritate al riguardo di Barroso. "Non sono bene informato, devo andare".

Delrio: faremo fronte ai nostri impegni - Nel merito delle osservazioni Ue alla Legge di Stabilità, dopo Renzi tocca a Graziano Delrio "rassicurare" Bruxelles. "Non esiste un problema di incapacità italiana di far fronte al suo debito", ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio. "Sono molto fiducioso che la manovra terrà", ha aggiunto Delrio - precisando di essere tranquillo anche sul fondo di riserva: "Il governo si è tenuto da parte un pezzo dei suoi risparmi proprio per avere un dialogo sereno con Bruxelles. Siamo stati sereni", ha aggiunto Delrio secondo il quale anche la nostra spending review procede: "Non è vero che è in alto mare".