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Renzi: "Faremo ciò che serve al Paese. Voteremo la fiducia e faremo proposte concrete"

Il senatore Pd attacca il leader della Lega e ipotizza un governo istituzionale, non escludendo Forza Italia: "Berlusconi rispetto a Salvini è un rassicurante uomo delle istituzioni"

Renzi:
ansa

Matteo Renzi ha spiegato al Giornale la sua strategia per uscire dalla crisi e spinge per un governo istituzionale, senza chiudere a Forza Italia.

"Devo riconoscere che in quanto a rispetto delle istituzioni tra Berlusconi e Salvini c'è un abisso", ha poi affermato il senatore Pd. "Non avevamo ancora visto un Salvini che chiede pieni poteri. Di fronte alla sguaiata schizofrenia, Berlusconi è un rassicurante uomo delle istituzioni", ha aggiunto.

"Se devo basarmi sulle pessime parole della capogruppo Bernini in aula, Forza Italia è vittima della sindrome di Stoccolma verso Salvini. E tuttavia, anche se Fi si è tirata fuori dal governo istituzionale, convinta di poter avere qualche poltrona da un Capitano che non può garantirle neanche ai suoi, devo riconoscere che in quanto a rispetto delle istituzioni tra Berlusconi e Salvini c'èun abisso", ha proseguito l'ex premier.

"Abbiamo sempre criticato Berlusconi su questi temi. Ma non avevamo ancora visto un Salvini che chiede pieni poteri, pretende la convocazione del Parlamento, attacca Paesi alleati, sottrae competenze a ministri o addirittura al Colle. In Ue è un appestato come Le Pen, mentre Berlusconi ha una casa politica centrale. Di fronte alla sguaiata schizofrenia di Salvini, il Cavaliere è un rassicurante uomo delle istituzioni", ha ribadito Renzi.

Renzi guarda a un governo istituzionale che coinvolga anche i grillini: "E' il grande rischio di questa operazione: sara' la sinistra a costituzionalizzare M5s o M5s a grillizzare la sinistra? Dal giorno dopo, la questione nel Pd sara' questa. Io resto fiducioso, ma molto dipendera' dall`accordo di governo".

Quanto ai renziani, "faremo ciò che serve al Paese. Voteremo la fiducia, non chiederemo neppure uno strapuntino per noi e faremo proposte concrete per mettere in sicurezza l`Italia. Poi faremo il punto alla Leopolda dal 18 ottobre", ha evidenziato. Che ha spiegato così il fatto che il leader della Lega non si dimette da ministro dell'Interno: "Da un lato Salvini ha paura: delle inchieste sui 49 milioni, sui rubli, di altre indagini. Dall'altro, Salvini è passato dal 17 al 34% grazie all'uso sapiente della macchina pubblica: le strutture ministeriali sono piene di giovani della Lega, a cominciare dal team della propaganda guidato da Morisi. Se Salvini si dimette, perdono all'istante il posto di lavoro. E la macchina della Lega ha finito i soldi per pagarli".