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Siri, M5s all'attacco: "Carroccio vuol sviare l'attenzione, Salvini chiarisca" | Leader Lega: "Siri non si dimette"

I Cinquestelle contro i leghisti: "Usano le accuse alla Raggi e la foto col mitra per oscurare il caso, ma la notizia principale è lʼinchiesta per corruzione". Le quattro domande del blog delle Stelle

Siri, M5s all'attacco:
dal-web

"Le stanno provando tutte per distogliere l'attenzione sul tema principale: le dimissioni di Siri.

Prima gli attacchi gratuiti alla Raggi, poi la foto di Salvini con il mitra e ancora la reintroduzione della leva obbligatoria". Così fonti del M5s, secondo le quali sono tutti tentativi della Lega per "provare ad oscurare la notizia principale: l'inchiesta per corruzione che vede il coinvolgimento del sottosegretario Siri".

Salvini: "Ho poco da dire a M5s, Siri non si dimette dimettersi" - Durante una pausa del Cdm Salvini parlando coi giornalisti affronta il tema Siri e attacca subito: "Resta al suo posto, in Italia si è innocenti fino a sentenza di condanna e la Lega non ha mai preso una lira per incentivare l'eolico". Alle "quattro domande" dei 5 stelle sulla vicenda Siri, Salvini ribatte: "Noi siamo assolutamente tranquilli, piena fiducia nell'efficienza e nell'imparzialità della magistratura". "E se devo guardare ai programmi chi giustamente aveva una marcata crescita degli investimenti in energia eolica - cosa che è giusta - è il Movimento 5 stelle", ha aggiunto.

Quanto al professor Paolo Arata, Salvini si smarca: "E' venuto una volta ad un convegno della Lega come docente ed esperto in energia, è l'unica occasione in cui l'ho incontrato". "Ho incontrato centinaia di persone. A queste centinaia di persone non chiedo frequentazioni e partecipazioni societarie", aggiunge Salvini. "Se ha sbagliato, questo signore suddetto pagherà".

Le 4 domande del blog delle Stelle - La vicenda Siri, lato 5s, viene affrontata sul blog delle Stelle in un post dal titolo "Quattro domande alla Lega sul caso Siri". Vengono quindi elencati quattro quesiti per "un chiarimento necessario e non più rimandabile". Ed ecco le quattro domande: "Quali sono i reali rapporti tra Siri, la Lega e Paolo Arata (l'ex parlamentare di Roza Italia, responsabile del programma Lega per l'ambiente, che, secondo l'accusa, sarebbe vicino a Vito Nicastri, imprenditore indicato dai magistrati come "finanziatore" della latitanza del boss Matteo Messina Denaro)? Perché Siri ha presentato più volte delle proposte, sempre bloccate dal M5S, per incentivare l'eolico? Perché Siri si è contraddetto, cambiando versione più volte? Il figlio di Arata è stato assunto da Giorgetti presso il dipartimento Programmazione economica. Giorgetti sapeva che era figlio di Arata e dei rapporti del padre con Nicastri?".

Il lungo post chiude così: "Il più grande capitale dei cittadini italiani è la reale volontà di cambiamento delle forze al governo. Dare una risposta a queste domande significa dire ai cittadini che in Italia le cose sono cambiate davvero. Il cambiamento non ammette sconti, o scorciatoie. Prima di tutto con se stessi, come il Movimento 5 Stelle ha sempre dimostrato. Andiamo avanti a lavorare, c'è tanto da fare, ma con serietà".

Bonafede: "Nessun commento, verificare se ci sia un problema politico" - Sulla vicenda Alfonso Bonafede ha detto che "come ministro della Giustizia non posso esprimere alcun commento. Il punto è che quando ci sono vicende giudiziarie è giusto che le forze politiche vadano a verificare se i fatti rappresentano un problema dal punto di vista politico". E ha aggiunto: "Il Movimento 5 stelle sta dicendo che questo problema c'è da un punto di vista politico. A volte il fatto di non poter commentare mi provoca dolore. Vorrei semplicemente dire la mia, ma è giusto che il ministro non entri nel merito di fatti giudiziari".

Toninelli: "Via le deleghe per tutelare Siri e lo Stato" - Il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli ha chiarito: "Io credo che il sottosegretario Siri debba essere tutelato, il fatto che io gli abbia tolto le deleghe è proprio per difendere lui e difendere le istituzioni che lui rappresenta in quanto sottosegretario di un ministero che incuba il 40% di investimenti pubblici in Italia. È giusto tutelare lo Stato. Tuteliamo Siri, che spero velocemente riesca a chiarire".