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La Cei: "Per i più deboli non bastano i sussidi, serve lavoro"

Nel messaggio per la Festa del lavoro, i vescovi italiani spiegano come "la dignità della persona passi attraverso la sua capacità di essere utile e di contribuire al progresso sociale e civile"

La Cei:
ansa

La soluzione per l'inclusione "degli scartati e dei più deboli" nel mondo del lavoro "non potrà essere quella di una mera erogazione monetaria".

A sottolinearlo sono i vescovi italiani, che nel messaggio per la Festa del lavoro spiegano come "la dignità della persona passi attraverso la sua capacità di essere utile e di contribuire al progresso sociale e civile". Ma, rilevano, "siamo purtroppo lontani in molti casi da quel traguardo".

"Le forme d'intervento e di aiuto per gli esclusi non potranno non avere come stella polare quella di un approccio generativo che mira ad offrire opportunita' d'inclusione e di partecipazione alla vita sociale e produttiva", si precisa nel messaggio della Cei.

"Chiave del successo è l'umanità e saper fare squadra" - E' importante, sottolineano ancora i vescovi, "costruire politiche che favoriscano l'investimento in due direzioni principali. Da una parte la formazione, l'istruzione e le competenze che saranno sempre più importanti per favorire la riqualificazione del lavoro ed andare ad occupare i tanti spazi aperti dalle nuove potenzialità create. Dall'altra l'umanità diventerà una delle chiavi di successo principali dei mondi del lavoro futuri". Secondo la Cei, "l'arte della collaborazione (fatta di fiducia, cura interpersonale, reciprocità e prossimità), i servizi alla persona e le relazioni saranno sempre più qualificanti e decisive. La capacita' di fare squadra, producendo capitale sociale, sarà una delle chiavi del successo professionale ed assieme della fioritura umana e spirituale della vita".

"Lontani dal traguardo di garantire dignità" - "L'orizzonte del lavoro è stato sintetizzato da Papa Francesco in quattro aggettivi: libero, creativo, partecipativo e solidale - prosegue la nota -. Siamo purtroppo lontani in molti casi da quel traguardo e da quell'orizzonte, che vede nel lavoro un'opportunità per affermare la dignità della persona e la sua capacità di collaborare all'opera creativa di Dio".

cei