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Conti Lega, la Corte d'Appello: "Non luogo a procedere per Bossi e il figlio"

Renzo Bossi ringrazia Salvini e il partito per non aver sporto querela nei suoi confronti. Condannato con pena sospesa Belsito: "Io il solo con il cerino in mano"

Conti Lega, la Corte d'Appello:
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La Corte d'Appello di Milano ha disposto il non luogo a procedere per Umberto Bossi e il figlio Renzo, imputati per appropriazione indebita con l'ex tesoriere della Lega Francesco Belsito.

Per quest'ultimo i giudici hanno rideterminato la condanna a un anno e 8 mesi e 750 euro di multa, con pena sospesa. Il partito di Matteo Salvini aveva presentato querela nei confronti di Belsito ma non dei Bossi.

Renzo Bossi: "Grazie a Salvini" - Dopo la sentenza il figlio di Bossi ha dichiarato: "Sicuramente grazie a Salvini e alla Lega, i quali hanno valutato i documenti delle indagini e hanno visto che le spese a me imputate non sono state pagate dal partito". Renzo Bossi era imputato per appropriazione indebita ma perché si procedesse contro di lui era necessaria la querela da parte del Carroccio, che i vertici del partito non hanno presentato.

Belsito: "Io il solo con il cerino in mano" - L'ex tesoriere Belstio, il solo condannato, commenta così la sentenza: "Sono rimasto con il cerino in mano. Io pago lo scotto di essere stato il tesoriere che ha eseguito determinati ordini. In questo caso paga l'esecutore ma non il mandante. Speriamo che la Cassazione faccia chiarezza". Anche per Belsito la condanna inflitta in primo grado è stata alleggerita in Appello, per via dell'assoluzione e della prescrizione di una cinquantina di capi di imputazione.