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Ponte Genova, Boccia: "Colpa del governo se non si farà entro l'anno"

Il presidente di Confindustria: "Chiusure domenicali punitive e dogmatiche". Poi attacca Toninelli sulla Tav: "Visiti il cantiere e faccia il ministro"

Ponte Genova, Boccia:
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"Se il nuovo ponte non sarà fatto entro un anno sarà colpa di questo governo".

Lo ha affermato il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, concludendo l'evento a sostengo della Torino-Lione organizzato a Torino da Confindustria Piemonte. "Bisogna cominciare anche a parlare di colpe future. Ognuno si prenda le proprie responsabilità", ha aggiunto.

"Soluzioni e non conflitti: è questo ciò che serve a Genova. Le colpe lasciamole trovare alla magistrature", ha precisato Boccia. Poi una punzecchiatura all'esecutivo: "Vorrei ricordare ad esponenti del governo che non sono più all'opposizione. Non possono governare ed essere allo stesso tempo di antisistema. Un governo ricerca soluzioni e si misura sui risultati".

"Chiusure domenicali punitive e dogmatiche" - Boccia ha poi criticato la proposta del governo delle chiusure domenicali: "Per fare gli interessi, pure legittimi, di qualche piccolo esercente non puoi chiudere tutto la domenica, e anche Amazon, perché questo rappresenta una dimensione punitiva e dogmatica. Piuttosto - sostiene Boccia -, si detassi il costo del lavoro domenicale permettendo così ai piccoli esercenti di essere operativi. Usciamo da dogmi che creano confusione. Non si può difendere una categoria punendone un'altra".

"Tav? Toninelli visiti il cantiere e faccia il ministro" - Il presidente di Confindustria ha poi attaccato il ministro dei Trasporti sulla Tav: "Toninelli dovrebbe andare a vedere il cantiere della Torino-Lione. Il ministro delle Infrastrutture non può essere contro le infrastrutture. Altrimenti è un altro ministro. Non si bloccano i cantieri, al massimo si discutono i progetti. Un Paese che blocca i cantieri è un Paese che non ha i fondamentali dell'economia. Chiediamo al governo un confronto sui dati in maniera trasparente, guardando al ritorno del capitale investito. La Tav non appartiene agli interessi di qualcuno, ma alle esigenze del Paese".