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Salvini "chiama" Di Maio: "Mettiamoci al tavolo per un accordo"

Da Trieste il leader della Lega prova ancora a tenere vivo il dialogo. E per il premier si dice disposto ad accettare un nome "terzo o quarto" purché "scelto da chi ha vinto"

Salvini
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Matteo Salvini "chiama" il leader politico del Movimento 5 stelle, Luigi Di Maio, per cercare un accordo.

"Lo dico da leader del centrodestra, mettiamoci al tavolo - ha detto da Trieste dove si trova per la campagna elettorale -. Se tutti scendono dal loro piedistallo e si parla di cose e non di nomi, non c'è problema". E sul nome del premier: "Va bene anche un nome terzo o quarto. Basta che sia indicato dai vincitori".

Matteo Salvini cerca di ricucire quello che alla fine della settimana scorsa sembrava uno strappo non più sanabile. E si rivolge idealmente anche al presidente Mattarella. "Facciamo veloce - ha detto rivolgendo il pensiero al presidente della Repubblica -, noi abbiamo le idee chiare e infine se ognuno scende dal piedistallo in una settimana daremo il governo agli italiani".

Ma per il leader della Lega la strada da seguire è una sola: quella che porta al Movimento 5 stelle. E per trovare un accordo indica anche le priorità su cui stilare un "contratto" di massima. "Riforma delle pensioni, riforma del lavoro, riduzione delle tasse, blocco degli aumenti dell'Iva e delle accise, blocco e controllo dei confini - dice - e in qualche giorno si dà un governo che dura cinque anni a questo Paese".

Nessuna preclusione se il nome del premier dovesse essere una figura terza rispetto ai leader dei partiti vincitori. "Ci sono tante persone meglio di Salvini, tante, quindi non dico 'ho vinto e comando io' - spiega -, dico 'abbiamo vinto ma per il bene del Paese siamo disponibili a ragionare con tutti a fare anche altre scelte'. Sarei onorato di essere premier ma se non sono io son contento lo stesso. Bene anche un nome terzo quarto quinto, basta che rappresenti il voto degli italiani e sia indicato dai partiti che hanno vinto e non da quelli che hanno perso".

Chiusura totale invece su due fronti. Il primo è quello che guarda al Pd. "Il voto dei molisani, che ringrazio, conferma che gli italiani hanno le idee chiare: la sinistra, il Pd di Renzi sono bocciati e non possono tornare al Governo - sottolinea Salvini -, la Lega vuole un governo che risponda al voto degli italiani, quindi la nostra speranza è che il Presidente Mattarella dia la possibilità a che nasca un governo fra le prime due forze politiche di questo Paese. Io sono pronto". Il secondo è quello della Ue. "L'unica cosa che non voglio - ha concluso - è che gli italiani abbiano un governo imposto da Bruxelles. Temo la voglia di mettere mani sui conti correnti degli italiani, di aumentare l'Iva, rimettere l'Imu, di aumentare tasse sulla benzina".