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Napolitano: "Situazione ancora critica, tante sono le prove da superare"

Il presidente della Repubblica spiega come nella società italiana ci sia "un malessere diffuso", ma "segni di inversione della tendenza nel 2015-2016 ci potranno essere se non si affievolisce la linea concordata da governo e Parlamento". E invita i sindacati a rispettare le decisioni dellʼesecutivo

giorgio napolitano
ansa

"Gli auguri che quest'anno ci scambiamo si intrecciano strettamente con gli impegni che tutti condividiamo per il superamento degli aspetti più critici per la situazione economica e sociale". Nel suo saluto alle alte cariche dello Stato in vista del Natale, Giorgio Napolitano sottolinea le difficoltà del Paese. E aggiunge che nella società italiana "c'è un malessere diffuso: sofferenza e tensione, impulso alla protesta e rassegnazione, non dico rabbia".

Napolitano ha quindi ricordato come il 2014 sia stato "un anno non di ordinaria amministrazione", e come in questo periodo l'Italia in Europa abbia lavorato "per un cambiamento delle politiche dell'Unione e per una sua guida che favorisse la svolta per la crescita". Nel semestre di presidenza dell'Ue "il governo italiano, partendo dall'accurato lavoro preparatorio del governo precedente, ha potuto operare validamente e con maggior sicurezza per un nuovo corso delle politiche finanziarie e di bilancio dei 28, oltre i limiti divenuti soffocanti e controproducenti dell'austerità".

Ora però, sottolinea il capo dello Stato, dato che "in Ue ci siamo presentati con le carte in regola per il rispetto dei vincoli". deve corrispondere "in primo luogo in Parlamento la massima serietà, e saper passare sempre più da parole a fatti per procedere con coerenza e senza battute di arresto sulle riforme". Per le quali è stato messo in campo "un programma vasto, ma che ha dato il senso di quale cambiamento fosse divenuto indispensabile e non più eludibile". E non si dica, sottolinea, "che c'è precipitazione, che si procede troppo in fretta: si è indugiato per mesi su questioni di riforma in qualche caso individuate da decenni".

Il presidente della Repubblica non fa però mistero del fatto che "le prove che il nostro Paese deve sostenere siano ancora pesanti sul fronte dell'andamento dell'economia, del pil e della disoccupazione. Segni di inversione della tendenza nel 2015-2016 ci potranno essere se non si affievolisce la linea concordata da governo e Parlamento". Proprio per questo c'è "assoluto bisogno di esprimere fiducia non solo sulle potenzialità dell'Italia" ma anche su alcuni fatti come "l'andamento dell'export, i successi competitivi e i segni concreti di apprezzamento degli investitori stranieri".

E a questo proposito, Napolitano chiede "ai sindacati, per i quali sempre auspico che siano costruttivamente uniti, il rispetto delle prerogative delle decisioni del governo e del Parlamento e uno sforzo convergente di dialogo anche su questioni vitali di interesse generale". Anche perché, spiega il capo dello Stato, preoccupa il clima sociale "troppo impregnato di negatività, troppo lontano da forme di dialogo e sforzi di avvicinamento parziale che hanno nel passato spesso contrassegnato le relazioni sociali e politico sociali".

Ecco quindi che chi dissente dalle riforme istituzionali "non deve farlo con spregiudicate tattiche emendative. Tornare indietro alla ormai sancita trasformazione del Senato significherebbe solo vulnerare fatalmente la riforma. Rispettare la coerenza delle riforme in gestazione, anche quella elettorale, è un dovere di onestà politica e di serietà". Il governo, conclude il presidente, "ha annunciato una non breve serie di azioni di cambiamento, un tasso di volontà riformatrice che ha riscosso riconoscimenti e aperture di credito sul piano internazionale. Si è messo in atto un processo di cambiamento. Non si attenti alla continuità del nuovo corso".