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Fondi russi alla Lega, Salvini: "Savoini al tavolo a Mosca? Non lʼho invitato io"

Il vicepremier prende le distanze dal faccendiere: "Lo conosco ma non so cosa facesse lì". Di Maio: "Su questione morale intransigenti". Intanto è al vaglio della Procura di Milano una rogatoria in Russia

Fondi russi alla Lega, Salvini:
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"Savoini non era invitato dal ministero dell'Interno", né a Mosca, nell'ottobre 2018, né a Villa Madama nell'incontro bilaterale con Putin.

Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, interpellato sulla vicenda dei presunti fondi russi. Riferendosi alla visita a Mosca, Salvini ha aggiunto: "Che ne so cosa ci facesse al tavolo? Chiedetelo a lui". Il leader della Lega spiega inoltre che non vede problemi rispetto alla costituzione di commissioni di inchiesta sui finanziamenti ai partiti: "Nulla da nascondere".

Conte prende le distanze - "Non conosco Gianluca Savoini" e la sua presenza alla cena offerta dalla Presidenza del Consiglio a Villa Madama in onore di Vladimir Putin è conseguenza del fatto che "sono stati invitati tutti i partecipanti del forum Italia-Russia che si era concluso poche ore prima alla Farnesina". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte sottolineando che "ho fatto le necessarie verifiche, avendo grandi responsabilità pubbliche abbiamo tutti dei doveri di trasparenza e quindi ci tenevo a spiegare la presenza di Savoini alla cena".

Di Maio: "Noi rigidi sulla questione morale" -  "Noi ci aspettiamo massima trasparenza, non siamo mai finiti in storie del genere, perché abbiamo reso sempre tutto tracciabile e aperto". Lo ha affermato il vicepremier e ministro Luigi Di Maio in un'intervista al Fatto Quotidiano, sottolineando che il M5S è rigido sulla questione morale. "Prima della Russia - ha detto - c'erano stati i 49 milioni di euro spariti e poi i casi di Siri e Rixi. Sul caso Siri abbiamo dimostrato quanto siamo rigidi. E per quanto riguarda i 49 milioni, io non avrei concesso la dilazione della restituzione dei soldi in 80 anni come ha fatto il Tribunale di Genova. Ma non sono un magistrato". Di Maio ha poi precisato: "Mi auguro che possano essere chiariti tutti gli aspetti della vicenda. So che c`è un audio".

Salvini: "C'è molta fantasia" - "Cosa facciano e chiedano a nome loro gli altri la sera non mi è dato saperlo, io rispondo delle casse della Lega", ha aggiunto il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini a Radio anch'io sul caso Savoini e presunti finanziamenti alla Lega dalla Russia. "Quando andiamo all'estero parliamo di politica e accordi commerciali per le imprese italiane. C'è molta fantasia. Siamo seri dai.... E gli hacker russi che manipolano le elezioni, e il petrolio, e gli americani...", ha detto.

"Buona caccia al tesoro" - Salvini è poi tornato sull'argomento: "Mi sembra sia da anni che qualche procura sta cercando soldi in Lussemburgo, in Svizzera, in Groenlandia; ora li cerca anche in Russia. Auguri, buona caccia a un tesoro che non c'è. Mi hanno indagato per sequestro di persona, posso supporre che occorra una riforma per avere una giustizia più veloce, più vicina alle esigenze dei cittadini normali, con meno scandali?", si è chiesto il vicepremier. Salvini ha poi detto di non avere alcun problema per il fatto che sia stata istituita una commissioni di inchiesta sui finanziamenti ai partiti: "Ne facciano anche sette otto, non abbiamo nulla da nascondere". 

Nessuna querela per Savoini - A proposito delle querele annunciate, poi, il ministro dell'Interno ha specificato di non avere intenzione di procedere nei confronti di Savoini ma nei confronti di "chi accosta la Lega a ipotesi di corruzione". E sui suoi rapporti con il leghista ora indagato ha detto: "Vado in giro con centinaia di persone; cosa facciano e cosa chiedano a nome loro non mi è dato saperlo". E ha aggiunto di non averlo mai invitato a Mosca nell'incontro del 2018 con rappresentanti del governo russo: "Posso produrre tutti i documenti relativi ai passeggeri che hanno viaggiato con me, gente pericolosa... Cosa ci faceva Savoini al tavolo? Non lo so, chiedetelo a lui io preferisco occuparmi di cose serie".

Al vaglio della Procura di Milano una rogatoria in Russia - Intanto la Procura di Milano starebbe valutando di avviare una rogatoria in Russia nell'ambito dell'indagine per corruzione internazionale in cui è indagato Savoini, in seguito a una registrazione audio, acquisita agli atti, nella quale si fa riferimento ad una presunta trattativa con alcuni russi per far arrivare fino a 65 milioni di dollari alla Lega con un affare sul petrolio.