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Di Maio: "Le risorse per reddito e quota 100 non sono in discussione "

Per il ministro del Tesoro Tria "il rallentamento in corso rafforza gli obiettivi della manovra". Sulla patrimoniale: "Non ci sarà, sarebbe un suicidio"

Di Maio:
lapresse

"Per rispettare il 2,4% di deficit, non sono in discussione reddito di cittadinanza e quota 100".

Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio aggiungendo che "sono in discussione le risorse che possiamo reperire da ulteriori tagli alla spesa improduttiva e alle tax expenditure inique che non rappresentano per noi il futuro dell'Italia: quelle vanno riviste. Non abbiamo avuto ancora modo di rivederle tutte".

"Il nostro obiettivo - ha sottolineato Di Maio - è abbattere il debito pubblico con misure espansive, l'importante è che il debito non rappresenti una colpa per gli italiani".

"Lo spread calerà con le norme sul reddito e quota 100" - "Lo spread calerà non appena avremo scritto le norme nero su bianco sia sul reddito di cittadinanza che su 'quota 100'", ha spiegato Di Maio che, però, non ha voluto fissare un livello di spread oltre il quale sarebbe impossibile per il governo andare avanti.

Tria: "Il rallentamento in corso rafforza gli obiettivi della manovra" - Sulla manovra è intervenuto anche il ministro del Tesoro, Giovanni Tria, in audizione alle commissioni bilancio di Camera e Senato. "Il rallentamento dell'economia evidenziato dagli ultimi dati, anche alla luce dell'incertezza internazionale, rafforza ulteriormente gli obiettivi della manovra: contrastare il rallentamento della crescita e fornire uno stimolo con gli investimenti pubblici", ha spiegato. "Le nostre preoccupazioni sul rallentamento dell'economia sono confermate - ha detto - ed è quindi ancor più necessario attuare una manovra anticiclica. Le misure che il governo ha messo a punto rappresentano un percorso di politica economica che aiuterà il Paese a crescere".

"La patrimoniale non ci sarà, sarebbe un suicidio" - Il ministro ha anche assicurato che non sarà introdotta nessuna patrimoniale. "E' ovvio che non si farà, sarebbe un'azione suicida. Non stiamo parlando di situazioni greche, gli aggiustamenti che possono essere fatti sono tanti e in modo molto più puntuale, senza implicare elementi di emergenza".

Bankitalia: lo spread è costato un miliardo e mezzo - Il vicedirettore generale della Banca d'Italia, Luigi Signorini, ha affermato davanti alle Commissioni bilancio di Camera e Senato che "l'aumento dello spread è già costato quasi 1,5 miliardi di interessi in più negli ultimi sei mesi, rispetto a quanto si sarebbe maturato con i tassi attesi ad aprile". Il costo dello spread, ha aggiunto, sarebbe di "oltre 5 miliardi nel 2019 e circa 9 nel 2020 se i tassi dovessero restare coerenti con le aspettative".