FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Conte a Bruxelles: "La Manovra si fa in Italia, avremo un ruolo di primo piano in Europa"

Sullo sbarco e successivo ricollocamento dei migranti, cʼè già unʼintesa tra Italia, Francia e Germania. Intanto a Roma lʼattenzione è sulla nomina di 42 sottosegretari in un clima non proprio disteso

Conte a Bruxelles:
ansa

Incassata la fiducia anche al Senato, Conte è a Bruxelles per una serie di incontri, da von der Leyen a Juncker, mentre a Roma l'attenzione è sulla nomina di 42 sottosegretari in un clima non proprio disteso.

In serata vertice di maggioranza. Sulla Manovra il premier assicura che "si farà in Italia", sottolineando l'autonomia dalla Ue. "L'Italia è più forte e col nuovo governo intendiamo svolgere un ruolo di primo piano nel rinnovamento dell'Unione".

Il premier Giuseppe Conte a Bruxelles

I punti della Manovra finanziaria - Il premier ribadisce che i punti focali della Manovra finanziaria saranno il blocco dell'Iva, i tagli al cuneo fiscale, senza toccare reddito di cittadinanza e quota 100, i punti fermi già ribaditi dalla ministra pentastellata Catalfo. Per raggiungere tali obiettivi potrebbero servire 10-12 miliardi oltre il tetto, ma il Mef smentisce: "Qualsiasi cifra in questa fase non può trovare alcun riscontro".

Regolamento di Dublino, Patto di Stabilità e Mezzogiorno - Su Facebook Conte spiega che in Europa punta a "tre obiettivi fondamentali e strategici per l'Italia e gli interessi degli italiani: la modifica del Patto di Stabilità a favore della crescita, il superamento del Regolamento di Dublino sui flussi migratori, un regime di misure e interventi straordinari che favoriscano la crescita e lo sviluppo del nostro Mezzogiorno". Per il Sud, "dobbiamo provare a ottenere dall'Europa il riconoscimento di uno statuto speciale per poter varare misure straordinarie per lo sviluppo".

Nuovo impulso al mercato del lavoro - Il presidente del Consiglio sottolinea poi di essere da "subito al lavoro. In Europa non abbiamo tempo da perdere, ritengo sia prioritario accelerare" per raggiungere i tre obiettivi esposti. Per Conte "occorre sostenere gli investimenti, a partire da quelli ambientali e sociali nell'ottica di uno sviluppo sostenibile che dia nuovo impulso al mercato del lavoro italiano, evitando un'impostazione di bilancio pro-ciclica non adeguata alle prospettive economiche del continente".

Rimpatri dei migranti: c'è già un accordo con Francia e Germania - Sul tema migratorio, dice Conte, "intendo continuare a lavorare strenuamente per una gestione multilivello, strutturale e non emergenziale dei flussi migratori, e raggiungere un'intesa su un meccanismo automatico di sbarchi e redistribuzione, con un'efficace politica europea dei rimpatri". E Italia, Malta, Francia e Germania, secondo La Stampa, avrebbero già raggiunto un primo accordo con il "Temporary predictive riallocation program", che prevede lo sbarco dei migranti nei porti sicuri più vicini, seguito da una prima accoglienza ma, nel giro di un mese, tutti gli sbarcati saranno accolti altrove. Per suggellare l'intesa mancherebbe solo la firma, fissata per il 23 settembre.

Fibrillazioni per la nomina dei sottosegretari - Conte conta di chiudere completare la squadra di governo con viceministri e sottosegretari "il più presto possibile", ma in realtà la partita è tutt'altro che chiusa. Il braccio di ferro più intenso, viene spiegato, è in corso nel M5s. Molti sono i parlamentari che scalpitano e c'è anche qualcuno degli ex ministri che ambissce a fare il sottosegretario. Ai pentastellati dovrebbero andare 22 poltrone. Per arrivare a una quadra Di Maio ha chiesto ai capigruppo di tutte le commissioni di Camera e Senato di mettere sul tavolo una rosa di tre/cinque nomi.

Si conta di arrivare in tempi brevi a una lista di candidati. Dopo questo momento di condivisione, sarà il capo politico del M5s ad avere l'ultima parola, privilegiando le competenze e riservandosi di scegliere lui nomi non presenti nella rosa fornitagli dai parlamentari.