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Conte alle Regioni: "Servono correttezza e collaborazione: non alimentiamo polemiche"

Nel vertice che si è tenuto a Palazzo Chigi il premier ha invitato tutti a lavorare uniti senza alimentare notizie pretestuose o scontri


Vertice in videoconferenza a Palazzo Chigi tra Giuseppe Conte e le Regioni . Il premier ha sottolineato come la comune battaglia per "per salvare più vite possibili e mettere in sicurezza il nostro Paese" debbe unire tutti. "Questo deve contare più di ogni incomprensione, ora e in futuro. Per questo mi aspetto che la stessa correttezza istituzionale sia mantenuta nelle comunicazioni pubbliche, sui media".

Durante l'incontro, al quale erano presenti anche i ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza, il presidente del Consiglio ha invitato tutto a non "alimentare, anche inconsapevolmente, notizie pretestuose o scontri che non ci sono e non devono esserci". "Il governo sta facendo tanto per le Regioni. Ognuno di noi, ministri, governatori, a tutti i livelli istituzionali, sta dando il massimo" ha ribadito Conte.

 

Zaia: "Abbiamo parlato di strategie per la riapertura" - "Con il presidente Conte e i ministri Speranza e Boccia abbiamo parlato del futuro e di alcune attività. Io ho parlato della necessità di un confronto sulle strategia per la riapertura - ha detto il governatore del Veneto Luca Zaia -, dopodiché ovvio che di affideremo al mondo mondo scientifico. Ma è vero che noi in Veneto stiamo iniziando a scrivere una sorta di piano di riapertura. Credo che questo debba essere fatto anche a livello nazionale". 

 

Bonaccini: "Accolte le proposte delle Regioni" - Il governatore dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, esprime "soddisfazione per aver visto accolte tre questioni importanti, a riprova della reciproca volontà di collaborare tra governo e Regioni per affrontare nel modo più unitario ed efficace una sfida difficile che investe tutto il Paese e che non ammette né polemiche né sterili discussioni sulle reciproche prerogative. Ciascuno faccia bene il proprio mestiere, questo si aspettano i cittadini". Le questioni a cui fa riferimento Bonaccini sono la possibilità di prorogare al 13 aprile le ordinanze regionali, allineandole con quella nazionale, le modalità con cui organizzare, quando sarà il momento, la riapertura graduale delle attività economiche con una cabina di regia che coinvolga le Regioni e la necessità di definire misure economiche e sociali condivise per sostenere la ripartenza paese.

 

Su attività produttive deciderà il governo Dal tavolo tra esecutivo e Regioni è emersa un'indicazione importante. Le ordinanze locali delle singole Regioni sulle misure anti-contagio da coronavirus potranno essere prorogate fino al 13 aprile, ma non potranno riguardare le attività produttive, sulle quali valgono a livello nazionale le direttive del governo. 

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