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Tav, Salvini: "Leggerò le carte ma non cambio idea" | Comitato francese: dossier troppo di parte

Per il documento diffuso dallʼesecutivo, lʼanalisi costi-benefici è negativa. Il Commissario Tav Molinari: "Numeri per far contenti il padrone". Toninelli: "Deciderà il governo"

Tav, Salvini:
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Anche dopo la diffusione dell'analisi del governo sui costi-benefici della Tav, "pensare di non realizzarla non la ritengo un'ipotesi percorribile".

Lo ha detto il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari. "Leggerò le carte ma resto della mia idea" dice il leader della Lega, Matteo Salvini. Duro il giudizio del comitato francese: il dossier è "troppo di parte". L'ira della imprese torinesi: "Numeri tirati con i dadi".

"Oggi ho passato quasi tutta la giornata occupandomi di pastori, stanotte mi leggo la Tav. Chi l'ha letta mi dice che ci sono dati un po' strani che ci confermano l'idea di andare avanti" ha spiegato Salvini. "Continuo a essere convinto del Sì. Se è contato come un danno il fatto che la gente consuma meno benzina perché va in treno per me quello è un vantaggio. Ma una volta risolto il problema della Sardegna, risolviamo anche quello", aggiunge.

"E' un'analisi tecnica come altre, non è il Vangelo. Prima di mandare a monte la Tav ci penserei bene, e comunque l'ultima parola in questo caso spetterebbe ai cittadini", ha spiegato Molinari a SkyTg24 rievocando l'ipotesi referendum e osservando che "i risultati della Lega" nelle elezioni dell'Abruzzo e probabilmente delle prossime settimane e mesi (Sardegna e altre Regionei, fino alle Europee) ci possono aiutare".

Nel merito, "devo leggere l'analisi prima di commentarla. A noi ha lasciato straniti che la avesse prima il governo francese che i ministri della Lega o il gruppo parlamentare, ma non l'ho ancora letta. Dai resoconti dei giornali pare che la voce più consistente dei costi sia il mancato introito di pedaggi e accise sui carburanti: osservo che se siamo ecologisti e dunque vogliamo spostare le merci dalla gomma alla rotaia, mi sembra strano che come danno si calcoli il mancato gettito autostrade e benzina. La voglio leggere, la paragoneremo ad analisi costi benefici fatte negli anni passati".

Comitato francese: "L'analisi è troppo di parte" - L'analisi costi-benefici è "straordinariamente di parte", afferma il Comitè Transalpine Lyon-Turin, secondo cui "minimizzando i benefici ambientali colossali, Ponti iscrive nella colonna dei costi il mancato introito che rappresenterebbe per lo Stato italiano una diminuzione importante delle tasse sul carburante e dei pedaggi autostradali". "Per sintetizzare - conclude il comitato francese - meno ci saranno mezzi pesanti e auto sulle Alpi, più il rapporto costi-benefici sarà negativo. Un ragionamento che pesa almeno quanto il Co2" che rappresenta.

Prof "dissenziente" consegna a Toninelli analisi alternativa - Il professore Pierluigi Coppola ha consegnato al ministro Danilo Toninelli una nota con ulteriori elementi di valutazione sulla Tav, che si discostano dalle conclusioni ufficiali della relazione costi-benefici. Secondo fonti autorevoli, il professore, che non ha firmato il documento della commissione incaricata da Toninelli, avrebbe chiesto al ministro di pubblicare la nota con le sue conclusioni.

Commissario Tav: "Analisi truffa, numeri del padrone" - "Mi sembra che dalla farsa si sia passati alla truffa. E' un'analisi - spiega - realizzata per far quadrare i conti in base a quello che vuole il padrone. I costi sono ampiamente gonfiati e si sottovalutano i benefici ambientali e sociali".

"Rilevo anche una grave sottovalutazione dei traffici, sui quali l'analisi prende una cantonata colossale. C'è poi la questione delle accise e del mancato introito per lo spostamento dei traffici dalla gomma alla rotaia: è contro ogni logica e buon senso calcolare tutto questo come una negatività, va contro qualunque linea guida sulle analisi costi-benefici". I numeri "veri", secondo Foietta, sono quelli dei Quaderni dell'Osservatorio, dodici in tutto, "già pubblicati e messi a disposizione del governo".

Mit: rischio massimo penali si ferma a 1,7 miliardi - Lo scioglimento del progetto della Tav costerebbe al massimo, tra penali e rimborsi, 1,7 miliardi. E' il nuovo calcolo che è possibile fare dopo che il Mit ha corretto una delle voci - quella relativa allo scioglimento dei contratti in corso - indicata nella Relazione tecnico giuridica sulla Tav. L'analisi, pur non sbilanciandosi sugli eventuali esborsi, indica un massimo: di 400 milioni per lo stop ai contratti, di 81 milioni per violazione del dell'accordo, di 400 milioni per la rivalsa francese, di 535 e di 297 milioni per importi Ue da restituire o non incassare.

Toninelli: "Dati analisi impietosi" - "Come ciascuno adesso può vedere da sé, i numeri dell'analisi economica e trasportistica sono estremamente negativi, direi impietosi". Così il ministro delle infrastrutture e trasporti, Danilo Toninelli. "La valutazione negativa della Torino-Lione che emerge dall'analisi, voglio dirlo in modo chiaro, non è contro la Ue o contro la Francia", sottolinea Toninelli, aggiungendo che "la decisione finale, come è naturale che sia, spetta ora al governo stesso nella sua piena collegialità".

"Analisi obiettiva" - "Siamo di fronte a un'indagine talmente obiettiva a partire dai dati dell'Osservatorio Torino-Lione del 2011, quindi una fonte che deve tranquillizzare i favorevoli al progetto. Ed è la prima analisi costi-benefici realmente indipendente, lo ribadisco, per cui abbiamo evitato finalmente di chiedere all'oste se il vino è buono", scrive Toninelli in una nota. "Siamo di fronte a un lavoro tecnico molto accurato, realizzato da un gruppo di studiosi che fanno capo alla Struttura Tecnica di Missione del Mit e di cui nessuno ha mai contestato la competenza. Una task force indipendente - prosegue il ministro - che tutti conoscevano già dall'agosto scorso e che ha impiegato alcuni mesi di lavoro per portare a compimento l'analisi, anche perché nel frattempo è impegnata, come detto, in approfondimenti analoghi su altre opere".

Governatore ​Chiamparino: "Vogliono mettere il Piemonte all'angolo" - Durissimo il commento del presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino. "Ora è chiaro chi vuol mettere il Piemonte in un angolo. Si delinea uno scenario che rischia di penalizzare pesantemente l'economia, lo sviluppo e la condizione ambientale delle nostre regioni - sottolinea il governatore -. Ora il governo si assuma la responsabilità di decidere, anche se temo di non sbagliare dicendo che farà, su opposte sponde, solo campagna elettorale".

"Ponti-Dracula, come affidargli la banca del sangue" - "I numeri negativi dell'analisi costi-benefici non stupiscono. Per fare una battuta, considerata la nota predilezione del professor Ponti per il trasporto su gomma rispetto a quello su rotaia, affidargli lo studio è stato un po' come affidare a Dracula la guardiania della banca del sangue", sottolinea Chiamparino ."Ma al di là delle battute, a detta anche di illustri studiosi, la Tav è un'opera strategica che, in quanto tale, cambierà le dinamiche di mercato, con grandi benefici che ricadranno non solo sul Piemonte, ma sul nord Italia, a cominciare dai porti liguri, e sull'intero paese - aggiunge -. Sono i corridoi attrezzati con la logistica che richiamano le merci, non viceversa. Del resto se Cavour avesse fatto l'analisi costi benefici sul traforo del Frejus probabilmente non avrebbe neanche raddoppiato la mulattiera del Moncenisio".

Imprese Torino: "Numeri risultato di un lancio di dadi" - Ancora più dura la reazione degli imprenditori torinesi. "Mi pare si possa parlare di numeri risultato di un lancio di dadi, una risposta ideologica ad una promessa elettorale che una parte del governo sta cercando di mantenere. Siamo di fronte a una foglia di fico a uso e consumo del M5s", spiega Corrado Alberto, presidente dell'Api Torino. "E' inutile parlare di competitività di un Paese e di un territorio - osserva - se non si ha il coraggio di effettuare investimenti che devono andare ben al di là di un opinabile calcolo economico"".

Boccia: "Tav creerà 50mila posti di lavoro" - Favorevole alla Tav è il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, che ha spiegato: "Per il sì del governo basta un dato: a regime creerà 50mila posti di lavoro. Auspichiamo che l'esecutivo abbia un'unica e grande priorità: occupazione e lavoro". La risposta è arrivata dai portavoce del MoVimento 5 Stelle in Commissione Bilancio e Finanze della Camera: "Boccia fa terrorismo psicologico continuando a parlare di un'occasione persa per creare posti di lavoro. Fa finta di non sapere che si possono creare migliaia di posti di lavoro investendo in manutenzione del territorio e opere viarie utili che colleghino l'Italia all'Italia. La Tav è solo uno spreco enorme di denaro pubblico, anche Boccia se ne farà una ragione"