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Bonus bebè fino a 25mila euro di Isee Bufera su Social card e canone Rai

Le nuove disposizioni sono previste da un emendamento presentato dal relatore alla legge di Stabilità

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-afp

Il bonus bebè riguarderà solo i nuclei familiari con un reddito Isee non superiore ai 25mila euro e non, come era originariamente previsto, tutti i redditi lordi fino ai 90mila euro. Le nuove disposizioni sono previste da un emendamento presentato dal relatore alla legge di Stabilità. L'assegno inoltre raddoppia per chi non supera i 7mila euro annui di Isee.

Più fondi per gli ammortizzatori sociali - Agli ammortizzatori sociali saranno destinati altri 400 milioni in due anni, 200 milioni nel 2015 e 200 nel 2016. Lo prevede un emendamento del governo alla legge di Stabilità che stanziava originariamente 1,5 miliardi di euro.

Le novità per i Comuni - Novità anche per i Comuni. Un emendamento del governo prevede infatti che il taglio complessivo di 1,2 miliardi chiesto ai Comuni come contributo alla legge di Stabilità non debba essere più coperto solo con la spesa corrente. I tagli potranno infatti riguardare ad esempio anche gli investimenti. Successivamente è arrivato anche il via libera della commissione Bilancio della Camera per coprire 1,2 miliardi di tagli chiesti con la manovra.

I Comuni inoltre che decideranno di unirsi in un'unica amministrazione potranno essere esentati dal patto di stabilità interno per 5 anni.

Ncd contro il canone Rai in bolletta: "E' una stortura" - L'ipotesi a cui il governo sta lavorando di inserire il canone Rai in bolletta sbatte contro il no di Ncd. "Per il canone Rai sarebbe più opportuna una imposta progressiva collegata all'Irpef in modo da commisurarlo alle condizioni economiche di chi ne usufruisce", hanno spiegato i deputati del Nuovo Centrodestra Vincenzo Garofalo, Nino Minardo e Vincenzo Piso.

"L'ipotesi di inserire il canone nella bolletta elettrica - concludono i deputati - è una stortura di sistema. Non si può caricare una tassa su tariffa e le aziende elettriche non possono fare da esattori per lo Stato: ci sarebbe una sovrapposizione di competenze inaccettabile. Oltretutto, si complicherebbe la vita a imprese e consumatori".

Social card agli immigrati, il centro destra dice no - Polemica anche dopo la conferma del governo dell'estensione della Social card agli stranieri residenti in Italia. "Il governo ritiri l'emendamento sulla Social card agli stranieri" e "valuti questa richiesta anche per meglio riformulare l'emendamento stesso. Non è chiaro se il governo voglia estendere la Social card o destinare risorse per ottemperare a precedenti obblighi e sanare il contenzioso con le Poste". Lo dichiarano il capogruppo Ncd alla Camera Nunzia De Girolamo, il capogruppo Ncd in commissione Bilancio Paolo Tancredi e la vicepresidente Barbara Saltamartini che ha formalizzato la richiesta in commissione Bilancio.

Sulla stessa lunghezza d'onda anche vice capogruppo di Forza Italia alla Camera Maria Stella Gelmini: "Social Card agli immigrati? Dopo le tasse, un altro modo per discriminare gli Italiani", ha scritto l'ex ministro alla Pubblica Istruzione su Twitter. "Una provocazione", l'ha definita invece il senatore di FI Maurizio Gasparri.