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Premier, Capezzone:tutto da copione

La decisione del gip di Milano segue "un copione scontato".

Così il portavoce del Pdl Daniele Capezzone commenta l'ok al rito immediato per Silvio Berlusconi. "La situazione è paradossale - continua - non ci sono né i reati né le vittime, ma c'è il processo a tamburo battente, e soprattutto un processo mediatico. E' evidente il tentativo della sinistra di usare la scorciatoia giudiziaria per una spallata. Ma non si illudano: non praevalebunt".

Bersani: "Chiediamo dimissioni ed elezioni anticipate"
''Noi chiediamo le dimissioni perchè è una situazione insostenibile. Chiediamo elezioni anticipate". Così il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, dopo la richiesta del gip di Milano di giudizio immediato per il premier. "Non ci occupiamo di reati - afferma Bersani- perchè questo è il lavoro della magistratura, nè ci occupiamo di peccati perchè se ne occupa la chiesa. Noi ci occupiamo dell'Italia e non vogliamo che l'Italia sia allo sbando".

Alfano: "Dimissioni premier? E' presunto innocente"
"E la presunzione di innocenza? Allora tutti gli indagati sono colpevoli e tutti devono fare un passo indietro?''. Il ministro della Giustizia Angelino Alfano reagisce così di fronte ai cronisti che gli chiedono dell' eventualità di un passo indietro del premier. "Berlusconi - aggiunge - ha un forte mandato conferitogli dagli italiani", mandato che, sottolinea Alfano "è stato reiterato in almeno tre circostanze: ha vinto le elezioni politiche, le europee e le regionali". "Il presupposto parlamentare esiste ed è stato numerose volte ribadito in questi ultimi 30-40 giorni perchè - aggiunge il Guardasigilli - in otto circostanze il governo ha avuto una netta prevalenza sull'unione di tutte le opposizioni, da Di Pietro a Bersani, a Fini e a Casini. Tutti loro insieme hanno perso otto volte".

Ruby " Voglio stare tranquilla"
"Voglio solo stare tranquilla". Karima El Mahroug si limita a commentare così, al telefono del fidanzato Luca Risso, la notizia del giudizio immediato. "Mi dispiace - ha ribadito ancora - voglio solo stare tranquilla"..

Gasparri: "Cittadini e Parlamento decidano chi governa, no procure"
"Chiamano processo breve la nostra proposta per tempi certi nei processi ed in tanti, anche con la toga sulle spalle, la contestano e poi, per Berlusconi la stessa gente vara il processo lampo. Oltretutto travolgendo principi basilari del diritto". Lo afferma il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri che avverte: "non accettiamo che un confronto politico e democratico venga affrontato con mezzi impropri dalla sinistra politico-giudiziaria". "Decidono cittadini e Parlamento chi governa, non certo le procura politicizzate" conclude Gasparri.   

Cicchitto: "Come volevasi dimostrare"
"Come volevasi dimostrare. E' proprio il caso di parlare di una giustizia ad orologeria che per Berlusconi è rapidissima, addirittura istantanea". Così Fabrizio Cicchitto, commenta la decisione del Gip di Milano. "Tutto questo procedimento è viziato alla radice dal fatto che, trattandosi, visto il reato ascritto che è la concussione, di un'imputazione che per definizione riguarda il titolare di un pubblico incarico, nel nostro caso deve essere trattato dal tribunale dei ministri. Quindi c'è il tentativo di sottrarre Berlusconi al suo giudice naturale e anche di un fumus persecutionis che percorre questo procedimento dall'inizio al suo attuale sviluppo". 

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Donadi (Idv): "Berlusconi vada a farsi processare
"Berlusconi vada a farsi processare ed è meglio per tutti se si va al voto - commenta il capogruppo alla Camera dell'Italia dei Valori, Massimo Donadi - Due italiani su tre non hanno più fiducia in Berlusconi, il Parlamento non lavora, è paralizzato, il Governo non c'è. L'Italia è paralizzata."

Rotondi: "Uso giustizia per lotta politica, intervenga Napolitano"
"Mai nella storia d'Italia vi è stato un uso della giustizia così finalizzato alla lotta politica. E' inevitabile un intervento del Capo dello Stato. Non tiro per la giacca il Capo dello Stato, ma solo lui che ha combattuto il fascismo può fiutare l'aria che tira". Così il ministro per l'Attuazione del programma, Gianfranco Rotondi, in merito alla decisione di giudizio immediato per il premier Silvio Berlusconi sul caso Ruby.

Franceschini: "Berlusconi vada dai giudici e si dimetta"
"Berlusconi si proclama perseguitato e innocente. Allora vada a difendersi davanti ai giudici come tutte le persone che non hanno nulla da nascondere". Lo afferma il capogruppo del Pd alla Camera Dario Franceschini, che aggiunge: "Risparmi al suo Paese la figura di un presidente del Consiglio processato per prostituzione minorile".

Ferranti (Pd): "Smontata la tesi del premier su complotto"
"Credo proprio che la decisione del Gip di Milano smonti completamente la tesi del complotto sostenuta dal premier sul caso Ruby". Il capogruppo del Pd in commissione Giustizia, Donatella Ferranti, commenta così la decisione del Gip Cristina Di Censo. "Diventa evidente - aggiunge - che non sia solo qualche Pm di sinistra, come dice Berlusconi, a sostenere la colpevolezza del Cavaliere. Il che vuol dire che le prove ci sono eccome".

Camusso: "Dimissioni immediate"
"Se fossimo in un paese normale" la decisione di giudizio immediato per Silvio Berlusconi "corrisponderebbe alle dimissioni immediate del presidente del Consiglio". Lo ha detto la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso parlando a Bari all'assemblea regionale del sindacato.

Bondi: "Difenderemo la democrazia"
"Quanto sta avvenendo a Milano conferma drammaticamente che il nostro impegno politico e la nostra ragione di vita d'ora in poi si identifica con la difesa dei principi di libertà sui quali si fonda la democrazia". Così il coordinatore nazionale del Pdl, Sandro Bondi.

Storace: "Criminali liberi, ma giudici pensano alle lenzuola"
"Ormai siamo alla barbarie giudiziaria. I criminali stanno in libertà, ma Milano indaga sulle lenzuola". Lo afferma Francesco Storace Segretario Nazionale de La Destra.

Famiglia cristiana: "Una nemesi"
"Con l'aria che tira, la notizia non è il rinvio a giudizio immediato. E' la composizione del collegio giudicante: tre donne. Che Berlusconi dovesse andare sotto processo era scontato. Forse si poteva distinguere fra quelle due materie, concussione e prostituzione, così coadiuvanti per l'immagine del primo ministro e, più ancora, della Nazione da lui governata". Lo scrive Famiglia Cristiana. "Allora - prosegue il settimanle dei Paolini -, la sentenza in mano a tre signore. Viene subito in mente la nemesi. Tu, Berlusconi, delle donne ti sei servito, e in malo modo; le stesse donne faranno giustizia. Che poi la composizione del collegio giudicante sia un caso, o risponda a una intenzione punitiva, i Tg di oggi e la stampa di domani daranno fiato alle trombe della polemica. Se però dobbiamo esprimere un parere, ha torto chi pensa a un esito già scritto. Per questo, basta vedere come si sono espresse le stesse donne, illustri o ignote, competenti o solo volonterose, in articoli e interviste su tutti i giornali italiani".