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Ruby, stralciata posizione premier

La Procura di Milano che indaga sul caso Ruby ha deciso di stralciare la posizione di Silvio Berlusconi "in vista delle ulteriori determinazioni relative all'esercizio dell'azione penale", come scrive il procuratore capo Edmondo Bruti Liberati.

E' stato infatti creato un fascicolo autonomo relativo al premier per le accuse di concussione e prostituzione minorile. Lo scopo è di chiedere il giudizio con un rito alternativo per il presidente del Consiglio.

Lo stralcio e la creazione di un nuovo fascicolo processuale sono stati decisi in vista della richiesta di giudizio immediato attesa per mercoledì.

Lo stralcio della posizione di Silvio Berlusconi dal fascicolo dove ci sono gli altri indagati (Lele Mora, Emilio Fede, Nicole Minetti cui si aggiungono due personaggi con ruolo secondario), oggetto di una specifica comunicazione ufficiale della procura, è l'ulteriore prova che l'ufficio dell'accusa chiuderà i giochi con la richiesta di processo con rito immediato per il presidente del Consiglio, accusato di concussione (la telefonata in questura la notte tra il 27 e il 28 maggio con parte offesa il funzionario Pietro Ostuni, ndr.) e prostituzione minorile (i presunti rapporti sessuali con Ruby, ndr).

La richiesta di processo con il rito immediato potrebbe riguardare entrambi i reati o solo la concussione. Il codice, per la prostituzione minorile, prevede come rito speciale non l'immediato, ma la citazione diretta a giudizio dopo il provvedimento di chiusura delle indagini.

La procura potrebbe però puntare sulla prassi generalizzata, che contrasta la giurisprudenza della Cassazione, anche se si tratta di una sola sentenza. La prassi è che il reato più grave, nel caso la concussione, trascina con sè quello meno grave.

Sul rebus giuridico il capo della procura Edmonado Bruti Liberati, gli aggiunti Pietro Forno e Ilda Boccassini, il sostituto Antonio Sangermano si sono arrovellati per giorni. Alla fine potrebbero avere fatto valere la necessità di non spezzare l'unitarietà del quadro accusatorio a carico del premier e essere sicuri di non
perdere, a vantaggio della procura di Monza, la competenza sul reato di prostituzione minorile. 

Mercoledì tutto sarà nelle mani del gip Cristina Di Censo che avrà cinque giorni di tempo (termine ordinatorio e non perentorio) per decidere sull'istanza dei pm, se accoglierla in tutto in parte. Sulla base dell'ordinanza del gip la procura eventualmente deciderà le mosse successive. Se tornasse indietro l'accusa riguardante la prostituzione, i pm potrebbero seguire un altro percorso, citazione diretta, per poi riunificare il tutto.

Nell'ufficio del gip arriveranno anche le carte delle indagini difensive mandate dai legali di Silvio Berlusconi i quali hanno messo in dubbio tra l'altro la minore età di Ruby al momento dei fatti contestati. "Si tratta di una
tesi difensiva",  è stato il commento di Bruti Liberati.

Il gip dovrà decidere anche sulla competenza, che per i legali del premier in relazione alla concussione è del Tribunale dei ministri o di Monza, perchè Ostuni ricevette la telefonata del premier a casa sua a Sesto San Giovanni. Stando a indiscrezioni sarebbe in pratica finita anche l'inchiesta per favoreggiamento della prostituzione sugli altri 5 indagati, per i quali si procederà con rito ordinario essendo trascorsi oltre 90 giorni
dall'iscrizione nell'apposito registro.

Dopo la risposta del gip sulla posizione del premier, i pm potrebbero chiudere formalmente anche il fascicolo principale. Nelle circa 1200 pagine che passeranno dal quarto al settimo piano non ci saranno atti relativi al caso di Iris Berardi, di origine brasiliana, minorenne all'epoca di alcune sue frequentazioni di residenze di Berlusconi. Ma sulla vicenda sono in corso accertamenti e i risultati potrebbero essere depositati come attività integrativa di indagine nell'eventuale processo.

Nessun contatto, infine, dicono inoltre in procura a Milano, con i colleghi di Napoli titolari dell'indagine su "foto, ragazze e politici". Le due indagini restano separate e non sono previsti incontri tra gli inquirenti delle due città.

Ghedini: la procura viola Costituzione
L'avvocato del premier Niccolò Ghedini si aspetta la richiesta di rito immediato per il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. "Sì, perché violano le norme della Costituzione", ha detto il deputato del Pdl riferendosi alla procura di Milano. Ghedini, mentre lasciava Palazzo Grazioli, ha risposto così ai cronisti che gli chiedevano se si aspettasse la richiesta di rito immediato per il premier.

Mills, processo a premier riprende l'11 marzo
Riprenderà il prossimo 11 marzo a Milano il processo Mills a carico del premier Silvio Berlusconi, imputato di corruzione in atti giudiziari. Il processo era stato sospeso lo scorso aprile dopo l'invio degli atti alla Consulta in relazione all'eccezione di illegittimità costituzionale della legge sul legittimo impedimento.