FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Ruby, "altra minorenne ad Arcore"

Oltre a Ruby, un'altra minorenne avrebbe partecipato alle feste di Arcore.

Si tratta di Iris Berardi, nata nel dicembre 1991, nota agli inquirenti come prostituta. Lo si apprende dalle carte trasmesse dalla Procura di Milano alla Giunta per le autorizzazioni. La presenza della giovane sarebbe stata registrata il 21 novembre 2009 a Porto Rotondo e il 13 dicembre era ad Arcore. In entrambe le occasioni il premier era però in altre città.

Berlusconi fuori città in entrambe le occasioni
Con riferimento alle due date emerse negli atti dei pm milanesi, tuttavia, sembra potersi escludere che il premier fosse in una delle sue residenze. Per quanto riguarda il 21 novembre, quando il cellulare della Berardi risulta "agganciato" alla cella di Porto Rotondo, Berlusconi era a Gedda, in Arabia Saudita. Il premier era nella città sul Mar Rosso intorno alle 22:00, ora italiana, del 20 novembre per restarci fino al 22 novembre da dove è ripartito per il Qatar. Anche il 13 dicembre, Berlusconi non dorme ad Arcore. Proprio quel giorno, infatti, viene colpito dalla statuetta lanciata da Massimo Tartaglia in piazza del Duomo. Poche ore dopo, il premier viene ricoverato all'ospedale San Raffaele dove rimarrà alcuni giorni.

Giunta autorizzazioni: "Rimandare atti a pm"

La Giunta per le autorizzazioni della Camera ha votato la proposta del Pdl di restituire gli atti alla procura di Milano sul caso Ruby. I sì sono stati 11, 8 i no. La proposta ora deve passare l'esame dell'Aula.La votazione dell'Assemblea sarà presumibilmente la prossima settimana essendo per regolamento all'ordine del giorno della seconda seduta dopo la Giunta. Lo scrutinio sarà palese ed è prevista la maggioranza semplice. Niente voto segreto, quindi, come srebbe invece stato nel caso la Giunta avesse proposto all'Aula di votare sulla presenza di 'fumus persecutionis' nell'azione dei giudici di Milano.

Palamara: "Barbarie gli attacchi del Giornale, non ci intimidiamo"
L'Associazione nazionale magistrati reagisce con durezza all'attacco del "Giornale" contro il sostituto procuratore di Milano Ilda Boccassini impegnata nell'inchiesta sul caso Ruby. "Il 'metodo Mesiano' non ci intimidisce e non ci intimidirà", dice il presidente dell'Anm Luca Palamara, citando il precedente del servizio giornalistico sul giudice che decise il mega risarcimento a carico di Fininvest nel procedimento sul lodo Mondadori. In una conferenza stampa convocata alla vigilia dell'inaugurazione dell'anno giudiziario, l'Anm esprime "solidarietà ai colleghi di Milano e alla Boccassini. Hanno l'unica colpa - dice ancora Palamara - di fare ciò che la Costituzione impone ai magistrati, cioè applicare la legge".

Minacce via mail a Palamara: "Sta per arrivare la tua ora"
Sulla posta elettronica dell'Anm presso la Corte di Cassazione è arrivata una minaccia indirizzata al presidente Luca Palamara nella quale, tra l'altro, si dice "sta per arrivare la vostra ora". Le frasi di minaccia, a quanto si è appreso, si riferiscono alla posizione di Palamara e dell'Anm che ha detto che non subirà intimidazioni per quanto riguarda la difesa della magistratura tutta e in particolare dei magistrati della Procura di Milano.

Bruti Liberati: "Attacchi personali si qualificano da soli"
Nella nota il procuratore della Repubblica, senza citare Il Giornale che ha pubblicato un articolo sulle vicende private del procuratore aggiunto Ilda Boccassini titolare dell'inchiesta insieme al collega Pietro Forno e al Pm Antonio Sangermano, ha affermato che ''ogni attivita' della magistratura - e' dunque anche quella della Procura della repubblica di Milano - in un ordinamento democratico e' soggetta alla valutazione e alla critica della libera stampa ; le campagne di denigrazione, e quindi l'attacco personale ai magistrati si qualificano da soli e in un sistema di civile convivenza devono essere un problema per chi ne e' autore e non per chi ne e' vittima''. "I due inviti a comparire (per Silvio Berlusconi e Nicole Minetti) firmati dai magistrati sono stati vistati dal Procuratore (cioè lui stesso), pur non essendo richiesto il visto per tale tipo di atti". ''In considerazione della delicatezza della vicenda, il Procuratore della Repubblica segue costantemente e compiutamente tutta l'attivita' di indagine, di cui ha assunto personalmente il coordinamento e conseguentemente piena responsabilita'''.

Bossi: "Pasticci che complicano le cose"
Rispondendo a una domanda sul caso Ruby, Umberto Bossi ammette che si tratta di "pasticci che complicano le cose" ma ribadisce che non lascerà mai il premier. Neanche dopo l'approvazione del federalismo. "Mollare Berlusconi? Io son tutto tranne che un imbroglione. Nemmeno con le donne..." Risponde con una battuta dunque il leader leghista a chi gli chiede se il suo progetto sia quello di rompere l'alleanza una volta raggiunta il grande obiettivo del suo partito, cioè proprio la riforma federalista.

Bersani: "Situazione insostenibile"
''Le carte che arrivano ancora in Parlamento certificano di una situazione ormai insostenibile; una situazione che ammutolisce la voce dell'Italia nel mondo e che lascia completamente senza presidio i problemi che si accumulano nella vita degli italiani''. Lo afferma in una nota Pier Luigi Bersani segretario del Partito Democratico aggiungendo che ''chi, anche nel centro destra, ha a cuore gli interessi fondamentali della nostra casa comune, deve finalmente indurre Berlusconi a fare un passo indietro e a liberare il Paese da un disagio non piu' sopportabile''

Capezzone: "Bersani pensi al Pd di Napoli"
''Anziche' catoneggiare, Bersani farebbe bene a pensare al disastro del Pd, che non riesce neppure a organizzare le primarie a Napoli''. Lo afferma Daniele Capezzone, portavoce Pdl. ''Se nella sinistra ci fosse onesta' intellettuale, i dirigenti del Pd si interrogherebbero sul coraggioso appello garantista e antigiustizialista lanciato nei giorni scorsi da The Frontpage. Invece, anche Bersani preferisce fare il portavoce e l'aiutante di campo delle Procure. Intanto, Governo e maggioranza pensano al Paese e al percorso delle riforme, dopo l'autogol e la figuraccia di ieri del Pd e dei centristi'', conclude.