Fini: "Premier unico a divertirsi"
"L'unico che trova qualcosa di divertente è il presidente del Consiglio, francamente non so cosa ci sia da divertirsi".
E' il duro commento del presidente della Camera, Gianfranco Fini, dopo le ultime dichiarazioni del premier sulla vicenda Ruby. "Gli italiani sono sconcertati per la gravità delle accuse", ha aggiunto Fini. "Con un passo indietro di Berlusconi la maggioranza è più forte", ha auspicato il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini.
"Certamente è legittimo essere preoccupati per quello che sta accadendo, soprattutto per il buon nome dell'Italia nel mondo. Credo che molti italiani siano sconcertati per la gravità delle accuse mosse al presidente Berlusconi. L'unico che trova qualcosa di divertente in tutto questo clamore, è il presidente del Consiglio. Francamente non so cosa ci sia da divertirsi" ha detto Fini.
Casini: "Discredito internazionale, Berlusconi vada dai giudici"
"Credo che in questo momento il Paese sia in grandissima difficoltà, c'è un discredito internazionale che è sotto gli occhi di tutti". Lo dice Pier Ferdinando Casini, a margine di un convegno alla Camera assieme a Gianfranco Fini, parlando del caso Ruby. "Il modo migliore più decoroso e dignitoso che ha il capo del governo è di rispondere ai giudici - sottolinea il leader Udc -. Se queste imputazioni sono finte si deve scoprire che sono finte. Ma, se le cose stanno diversamente, è chiaro che la cosa che deve fare glielo suggerisce il buon senso, non è che glielo dobbiamo dire noi".
Vietti (Csm): "Pm sovversivi? Accusa grave"
"Usare espressioni come sovvertimento dell'ordine democratico è tanto grave quanto infondato". Così il vicepresidente del Csm, Michele Vietti, replica all'accusa rivolta dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ai pm di Milano che lo hanno messo sotto inchiesta. "Noi non vogliamo fare nessuno scontro con nessuno. La magistratura risponde con le regole che il Csm si è dato", ha concluso Vie Vietti.
Csm, laici Pdl impediscono il voto
Il plenum del Csm non potrà votare la risoluzione che accusa il presidente del Consiglio di aver "denigrato" il pm di Milano Fabio De Pasquale e l'intera magistratura. I laici indicati dalla maggioranza hanno abbandonato l'aula, facendo mancare il numero legale necessario al momento del voto finale.