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Anm: rischio paralisi dei processi

Mancano fondi assistenza informatica

L'Anm esprime preoccupazione per l'interruzione dal 2011, a causa della mancanza dei fondi necessari, dei servizi di manutenzione e assistenza ai sistemi informatici degli uffici giudiziari comunicata da una circolare del ministero della Giustizia.

"C'è il concreto rischio che la giustizia possa subire un colpo ferale a causa degli ulteriori disservizi che potranno crearsi", scrivono sul loro sito i magistrati.

"Altro che riforme punitive, qui c'e' il rischio concreto che i tribunali chiudano e che soprattutto non possa essere erogato il servizio giustizia ai cittadini". Lo sottolinea il presidente dell'Anm Luca Palamara, riferendosi all'interruzione dei servizi di manutenzione informatica. L'Anm ha lanciato l'allarme paventando il rischio di una paralisi del sistema. "Siamo molto preoccupati della situazione. Seguiremo con attenzione - prosegue Palamara - l'evolversi di queste misure annunciate dal ministro e ovviamente adotteremo tutte le iniziative necessarie ad evitare che questa situazione possa prolungarsi e mettere in ginocchio il sistema giudiziario".

"Ci preoccupa - spiega Palamara - la gravità della situazione. Oggi prendiamo atto di quanto dichiarato dal capo dipartimento dell'organizzazione giudiziaria del ministero della Giustizia Luigi Biritteri (che ha garantito l'impegno da parte del Guardasigilli Alfano "per la soluzione del problema in tempi brevi") e attendiamo la concretizzazione dei rimedi annunciati. Certo è che ancora una volta scontiamo la scarsa attenzione su quelli che sono le reali problematiche del mondo della giustizia e il fatto, soprattutto, di non considerarlo come un settore di valenza strategica".

Alfano: problema risolto
''Il problema è stato risolto. Il servizio riprenderà regolarmente da dopodomani e cioé dal 7 gennaio, ancora prima della piena ripresa del lavoro negli uffici giudiziari''. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, che in una nota informa di aver ''sottoscritto le variazioni di bilancio necessarie per ottenere questo risultato, in attesa che il ministero dell'Economia - con la sensibilità che ha sempre dimostrato verso l'informatizzazione assicuri anche il suo sostegno a questo essenziale servizio''.

Giudici di pace, dieci giorni di sciopero
I giudici di pace scioperano dal 17 al 28 gennaio. Lo ha annunciato l'Unione dei giudici di pace, con una nota del presidente nazionale, Gabriele Longo, e del segretario generale, Alberto Rossi. "La gravita' della situazione impone a tutti i colleghi, giovani e meno giovani,
un'attenta riflessione sui recenti accadimenti politici: nonostante gli incontri e le assicurazioni avuti con il Ministro Alfano durante l'anno 2010, lo stesso Guardasigilli ha proposto al Consiglio dei Ministri - convocato per il 30 novembre 2010 e poi rinviato all'ultimo momento - un disegno di legge sulla riforma della magistratura onoraria quasi identico a quello gia' elaborato dal ministero della Giustizia nel dicembre del 2009 e ritirato dopo gli scioperi indetti dall'Unione a dicembre 2009 e gennaio 2010". I punti critici del progetto ministeriale di riforma, indicati dall'Unione: "non assicura la continuita' del rapporto", "non prevede nessuna forma di copertura previdenziale e assistenziale", "mina l'autonomia dei giudici di pace, sottoposti alla direzione del giudice di appello (magistrato di Tribunale), previa soppressione dei coordinatori", "prevede la non rinnovabilita' dell'incarico gia' in presenza di un ammonimento".