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Maroni: "Stop a istigazioni online"

Provvedimenti governo giovedì in Cdm

Il governo interverrà per porre fine a quella che considera "istigazione a delinquere'' attraverso internet, ''con effetti che tutti, purtroppo, abbiamo visto''.

Il ministro dell'Interno Maroni ribadisce, nel corso dell'informativa alla Camera sull'aggressione a Berlusconi, che il governo porterà in Cdm giovedì le norme per oscurare i gruppi e i siti violenti. Infuocato il dibattito: il Pdl ha lasciato l'aula quando ha parlato Di Pietro.

Subito dopo l'aggressione, ha sottolineato infatti Maroni, e' ''ripresa la proliferazione sui social network, come Facebook, di gruppi che inneggiano all'aggressione del premier. E, come gia' accaduto in passato, incitano alla violenza nei confronti di Berlusconi''. Dunque ''stiamo valutando ogni possibile iniziativa legislativa per procedere all'oscuramento di quei siti che diffondono messaggi di vera e propria istigazione a delinquere, con effetti che tutti, purtroppo, abbiamo visto''.

Un lavoro non facile, ammette il titolare del Viminale, perche' va ad incidere sulla liberta' personale dei cittadini e sul diritto alla privacy. ''Finora - ha detto - i tentativi in sede parlamentare di introdurre nel nostro ordinamento norme efficaci in tal senso, hanno dovuto segnare il passo rispetto alle difficolta' di individuare interventi mirati ad oscurare solo i gruppi che pubblicano messaggi violenti, senza coinvolgere la generalita' degli utenti del social network che usano la rete per fini assolutamente leciti''.

Ecco quindi la necessita' di individuare, assieme alla polizia postale e ai responsabili del social network, ''soluzioni idonee e compatibili con tali esigenze'', da portare gia' al prossimo Consiglio dei ministri''.

Il dibattito che ne è seguito ha visto le solite contrapposizioni di sempre. ''Da questa situazione si esce solo disinnescando con leggi funzionali quell'uso politico della giustizia, un cancro che ha distrutto la prima Repubblica e sta minando anche la seconda'', ha detto il capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto rilevando che: ''se si prende il toro per le corna si puo' cominciare quel percorso virtuoso che porti alle riforme''.

Pierluigi Bersani del Pd, che ieri è andato di persona a esprimere solidarietà al premier, non è ovviamente d'accordo: ''I discorsi sul famoso clima nell'immediatezza di questi fatti sono scivolosi. Il rischio e' che qualcuno si vesta da pompiere per fare l'incendiario, e che cominci un gioco di criminalizzazione tra noi, che va oltre il segno''.


Poi ha cominciato a parlare Antonio Di Pietro ("non ci lasceremo intimidire") e i deputati del Pdl sono usciti in massa dall'Aula per protesta contro le sue dichiarazioni dopo l'aggressione al premier. "L'istigazione arriva dai provvedimenti della maggioranza e del governo", ha sostenuto il leader dell'Idv, aggiungendo che da anni denuncia provvedimenti portati avanti da questa maggioranza "che umiliano le coscienze, mortificano le istituzioni, tolgono ai poveri per dare ai furbi". Questo, secondo Di Pietro "crea odio, disperazione e arma la mano".

Dall'Udc di Casini "incondizionata solidarietà" al presidente del Consiglio. L'ex presidente della Camera ha messo però in guardia dalle "intimidazioni e dalle strumentalizzazioni" dell'accaduto, che rischierebbero di alimentare "campagne di odio". Casini, che si è detto contrario alle misure nei confronti di siti web, ha detto che "sarebbe sbagliato pensare alla censura dei giornali" che invece vanno letti e così "vedremo dai giornali di destra a quelli di sinistra quali campagne di odio si fanno. E chi è senza senza peccato scagli la prima pietra".

Il Copasir: "Rischio emulazione, Berlusconi sia più prudente"

Il Copasir ha invitato il premier Silvio Berlusconi a una maggiore prudenza nei suoi contatti con la folla durante le manifestazioni pubbliche. A riferirlo è stato il presidente del Comitato di controllo dell'intelligence, Francesco Rutelli, al termine dell'audizione. Il presidente del Consiglio, ha rilevato Rutelli, "ha modalità e volontà di stare in mezzo alla gente, che rende di fatto impossibile impedirgli dei contatti fisici". "Quindi - ha concluso il presidente del Copasir - la vigilanza e protezione dovrà essere molto alta perché il rischio che da un episodio cosi' grave possa derivare una crescita del pericolo di emulazione e' un rischio che esiste".