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Berlusconi, è scontro su Facebook

Gruppi pro-premier e fan di Tartaglia

E' scontro su Facebook all'indomani dell'aggressione di piazza ai danni di Silvio Berlusconi.

Sono almeno una dozzina i gruppi online che esprimono solidarietà al premier. "Silvio non mollare, continua così", recita un tipico augurio. Più di un gruppo se la prende in particolare con la sinistra e con Antonio Di Pietro che avrebbe fomentato l'accaduto. Anche per l'aggressore Tartaglia fioriscono i gruppi che al momento contano migliaia di adesioni.

Un altro, con appena 12 membri, è intitolato Di Pietro mandante aggressione a Berlusconi.

Ma non mancano i fan di Tartaglia, l'aggressore come il gruppo O mia bela Madunina, che te tiro de luntan...". Su Facebook sono migliaia i fan di tre gruppi principali che inneggiano con commenti di questo tipo all'aggressore del presidente del Consiglio, colpito da una ....statuina del Duomo....in piazza Duomo a Milano. Alle 11.20 di oggi i fan di Massimo Tartaglia sono complessivamente circa 48.000.

Mentre il gruppo Sosteniamo SILVIO BERLUSCONI contro i fan di Tartaglia ne conta sulla sponda opposta del web, 381.629 ed è aperto dalla foto di Giorgia Meloni, Mara Carfagna, Stefania Prestigiacomo e Mariastella Gelmini. E un altro gruppo dallo stesso nome, con la foto del premier, composto da organizzazioni, ne conta invece 127.030 e nasce dal paese di Corleone. In totale oltre mezzo milione i fan del premier. Su Facebook, però, alcuni utenti non ci stanno e sostengono che questi gruppi con un così alto numero di adesioni in poche ore sono solo dei vecchi gruppi pre-esistenti che hanno cambiato nome "tenendo" però chi si era iscritto precedentemente per un altro motivo.


Ieri, dopo appena trenta minuti dall'aggressione, mentre in piazza la folla urlava: Datelo a noi quel criminale, già sul web Massimo Tartaglia era diventato un "eroe". E mostando gli umori della Rete, su Facebook erano spuntati decine di gruppi di appoggio al picchiatore. In serata il gruppo, intitolato all'aggressore di piazza Duomo contava oltre 20mila e seicento fan, seguito dall'omonimo club che è riuscito a fare oltre 5mila seguaci. I gruppi hanno tutti la foto del premier con il volto insanguinato e post di elogio al gesto dello squilibrato.

Da 'Pugno a Berlusconi in piazza Duomo! a 'x chi stima quel manifestante che ha tirato un pugno in faccia a Berlusconi', passando per hanno tirato un pugno a Berlusconi...MA QUANTO CI GODO!!!', sono dunque in migliaia ad esprimere sdegno e condanna per il gesto. Fino alla descrizione dei 'fan' di Tartaglia su Facebook: "Uomo che ha tirato un pugno in faccia a Berlusconi. E' solo il primo. Ce ne saranno molti altri", riferendosi al quarantaduenne.

Ma c'è anche chi dà  vita a gruppi del tipo Massimo Tartaglia personaggio dell'anno, Santo Subito o Io sto dalla parte di Tartaglia o Siamo tutti Tartaglia'. O uno degli ultimi, 'Onore a Massimo Tartaglia un eroe italiano antiberlusconi'


La Procura di Roma apre un fascicolo per istigazione
Il fascicolo aperto dalla Procura di Roma si riferisce in particolare a due gruppi di discussione aperti su Facebook, il primo e' intitolato ''Dieci, cento, mille Massimo Tartaglia'', l'altro inneggia genericamente all'uomo che domenica ha ferito il premier che reca la scritta ''Berlusconi a morte''.

Il fascicolo affidato al procuratore aggiunto Nello Rossi e al sostituto Andrea De Gasperis prende in esame il reato di istigazione a delinquere. Gli inquirenti hanno affidato alla polizia postale il compito di accertare la fonte da cui sono partiti questi due forum. Per i magistrati si tratta di una evidente esortazione a delinquere. Eventuali, ulteriori, iniziative nei confronti del social forum potrebbero essere adottate dalla magistratura romana tramite rogatorie internazionali. La Procura di Roma nell'ottobre scorso aveva aperto un fascicolo sempre su un gruppo aperto su Facebook chiamato ''Uccidiamo Berlusconi''. Il reato ipotizzato era minacce gravi.

A Livorno scritte contro il premier
Una scritta contro il premier Silvio Berlusconi e' comparsa la notte scorsa su un muro del Comune a Livorno. L'anonimo 'graffitaro', con vernice rossa, ha vergato una frase contenente minacce di morte. La scritta e' stata fatta sulla facciata del palazzo civico da cui si accede agli uffici e dunque maggiormente in vista.