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Lodo Alfano, "Sentenza politica"

Bonaiuti: "Ma il governo va avanti"

Dopo la bocciatura del "Lodo Alfano" da parte della Corte Costituzionale, interviene il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti."E' una sentenza politica ma il presidente Berlusconi, il governo e la maggioranza continueranno a governare come, in tutte le occasioni dall'aprile del 2008, hanno richiesto gli italiani con il loro voto" dichiara Bonaiuti.

Le reazioni alla sentenza della Consulta

Alfano: "Sono sorpreso"
''E' una sentenza che sorprende, e non poco, per l'evocazione dell'art.138 della Costituzione''. Cosi' il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, commenta la decisione dei giudici della Consulta.  ''La Corte Costituzionale - afferma - dice oggi cio' che avrebbe potuto e, inevitabilmente, dovuto dire gia' nel 2004 nell'unico precedente in materia''.

Formigoni: "Massima solidarietà"
"Esprimo la massima solidarietà, la massima vicinanza e il mio grandissimo affetto al presidente Silvio Berlusconi dopo la sentenza della Corte Costituzionale sul Lodo Alfano". Così il presidente della regione Lombardia Roberto Formigoni.

Buttiglione: "Avanti così"
Il presidente dell'Udc Buttiglione ha invitato "a rispettare  il pronunciamento della Corte Costituzionale. Il che non vuol dire dimissioni né elezioni. Ognuno è libero di condividere o meno i pronunciamenti della Corte, ma tutti  sono tenuti a rispettarli. Questo non vuole dire che il premier debba dimettersi, chi ha la maggioranza  ha il diritto-dovere di governare. per lo stesso motivo nessuno pernsi di convocare elezioni anticipate contro la Corte Costituzionale. Non lo diciamo certo perché l'Udc abbia paura delle urne, da cui uscirebbe sempre più rafforzato, ma conclude lo diciamo per responsabilità istituzionale e per il bene del Paese".

La Russa : "Decisione difficile da comprendere"
Per il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, la decisione della Consulta ''non e' un fulmine a ciel sereno: ma parlo da politico. Da avvocato, invece, dico che la trovo una decisione difficilmente comprensibile''. La Russa e' curioso di conoscere i retroscena e ''se fosse vero che lo scarto e' stato minimo aumenterebbe il convincimento - dice  che si sia trattato di una scelta piu' politica che di diritto''.

Mantovano: "Parlamento ostaggio"
"E adesso, che cosa diranno tutti coloro che negli ultimi mesi hanno difeso a gran voce le prerogative del Parlamento? La decisione della Consulta dimostra che il Parlamento non deve guardarsi tanto da un Esecutivo che farebbe un uso eccessivo dei decreti legge; deve guardarsi - molto di piu' - da una Corte che manda segnali cosi' contraddittori". A sostenerlo e' il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano.

Gasparri: "Corte non è garante"
''La Corte, un tempo costituzionale, da oggi non e' piu' un organo di garanzia, perche' smentendo la sua giurisprudenza ha emesso una decisione politica che non privera' il Paese della guida che gli elettori hanno scelto e costantemente rafforzato di elezione in elezione'': e' il giudizio del presidente dei senatori del PdL, Maurizio Gasparri. ''E' una giornata buia per i valori della legalita' - ha aggiunto Gasparri - e che segna il tramonto di una istituzione che ha obbedito a logiche di appartenenza politica e non a valutazioni di costituzionalita'. Il governo andra' avanti mentre chi ha tradito la propria funzione di garanzia non cancellera' la volonta' democratica del popolo italiano''.

De Magistris: Berlusconi torni tra i comuni mortali"
"E' da mesi che sottolineavamo la manifesta incostituzionalita' del lodo Alfano perche' in palese violazione, tra l'altro, di uno dei cardini della democrazia italiana: il principio di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge". E' quanto afferma l'europarlamentare dell'Idv Luigi De Magistris. "Per questo -aggiunge De Magistris- non possiamo che accogliere con soddisfazione la decisione della Consulta e il fatto che anche il presidente del Consiglio ritorni, oggi, tra noi comuni mortali, sottoposti a quel rispetto della giustizia che e' alla base della nostra Repubblica. Continueremo ad essere i custodi della Costituzione e difenderemo in Italia e in Europa la democrazia del nostro Paese".

Bossi: "Non ci fermeranno"
''Andiamo avanti, non ci piegano''. Umberto Bossi, prima di entrare in una riunione del gruppo della Lega, commenta cosi' la decisione della Consulta sul Lodo Alfano. E parla del suo incontro, concluso poco fa, con Silvio Berlusconi. ''Nemmeno lui vuole le elezioni anticipate - dice - L'ho trovato forte e questo mi ha fatto molto piacere, l'ho trovato deciso a combattere''.

Calderoli: "Curioso di leggere le motivazioni"
Il Ministro per la Semplificazione Governativa, Roberto Calderoli si dichiara sorpreso dalle motivazioni giuridiche alla base della sentenza della Consulta: "Da un lato evoca il vizio formale, l'art. 138 della Costituzione, perche' non e' stata utilizzata la procedura di revisione costituzionale. Dall'altro richiama anche l'art. 3 della Costituzione, facendo intendere che nel merito il lodo crea anche una disparita' di trattamento". Sibillino il commento su possibili dietrologie alla base della sentenza:  "Sono molto curioso di leggere le motivazioni per capire meglio il percorso argomentativo seguito dalla Corte, qualche malpensante potrebbe pensare ad un fumus persecutionis.Oggi abbiamo visto l'arrosto, vedremo se c'e' anche il fumus".

Di Pietro: "Cancellato scempio di incostituzionalità"
"E' incostituzionale. E noi lo abbiamo detto subito, sin da quando ci riunimmo a piazza Navona in migliaia per gridare allo scandalo su questa legge che Berlusconi si e' fatto per sistemare i suoi processi. Gia' allora, ci rivolgemmo al Capo dello Stato per pregarlo di non firmare questo scempio di incostituzionalita' e immoralita". Antonio Di Pietro, commenta la sentenza della Corte Costituzionale sul Lodo Alfano.

Bersani: "Gravi parole Bossi"
"Ho ritenuto le affermazioni di Bossi incaute, un tentativo di fare pressione. Voglio credere che non ci sia seguito a quelle parole". Lo ha detto il candidato alla segreteria del Pd, Pierluigi Bersani, in merito alla paventata manifestazione di popolo a cui ha fatto riferimento oggi il leader del Carroccio, Umberto Bossi, nel caso di bocciatura del Lodo Alfano da parte della Consulta. Ora che la Corte costituzionale ha dichiarato illegittima la legge che prevedeva l'immunita' per le quattro piu' alte cariche dello Stato, Bersani ha aggiunto: "Io mi stupirei se si procedesse in questo modo. Berlusconi e' un cittadino e deve sottoporsi alla sentenza e non vedo altro che questo. Non vedo ragioni per ipotizzare uno scenario di questo genere".

Finocchiaro: "Si presenti davanti ai giudici da cittadino comune"
Per il presidente dei senatori del Pd "questa sentenza, che ha dalla sua la forza della Costituzione, ci da' ragione della nostra azione contro il Lodo Alfano, non e' una sentenza politica, anche se Berlusconi e il centrodestra la vogliono rappresentare cosi'. Da questo momento Berlusconi si presentera' davanti ai giudici come ogni cittadino fa". Il giudizio della senatrice si sposta poi sulla possibilità di dimissioni:"il nostro giudizio sul governo e' negativo, noi lo vorremmo dimissionario ogni giorno, ma sulla base di un giudizio politico, sulla scorta di fatti politici, che sono comunque gravi. E su questo che il governo dovrebbe dimettersi e non in base ad una sentenza".

Marino: "Premier imputato, lesa la credibilità del Paese"
Per il candidato alle primarie del Pd, Ignazio Marino, ''questa sentenza - ha proseguito - e' una pietra tombale sulla possibilita' per un cittadino, anche se e' il presidente del Consiglio, di avere processi diversi dagli altri cittadini''. Marino sottolinea anche come "avere un presidente del Consiglio imputato di reati gravi, come la corruzione, non aiuta la credibilita' dell'Italia''. Concorda poi con la Finocchiaro affermando: "Il governo da' segni di fallimento quotidiano nelle sue scelte di governo, ed e' su questo che si devono chiedere le dimissioni''.