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"Il Lodo Alfano è illegittimo"

Consulta, decisione a maggioranza

La Corte costituzionale si è pronunciata sul Lodo Alfano dichiarandolo illegittimo per violazione di due articoli della Costituzione: l'art.138, cioè l'obbligo di far ricorso a una legge costituzionale (e non ordinaria come quella usata dal "lodo") per sospendere i processi nei confronti delle quattro più alte cariche dello Stato; e l'art.

3 (principio di uguaglianza). La sentenza riapre i due processi a carico del premier Berlusconi.

Secondo quanto riporta l'agenzia Ansa, la decisione della Corte Costituzionale di dichiarare l'illegittimità del lodo Alfano è stata presa a maggioranza. L'agenzia precisa di aver interpellato fonti qualificate. Il verdetto della Corte costituzionale sarà ufficializzato a breve dalla Consulta con un comunicato.

Il provvedimento del governo aveva iniziato il suo percorso lo scorso anno con il via libera del Quirinale che aveva autorizzato l'esecutivo a presentare il testo alle Camere. Successivamente, Napolitano avrebbe promulgato la legge. Il "punto di riferimento" per la decisione del capo dello Stato era stato "la sentenza 24 del 2004" con cui la Corte aveva bocciato il lodo Schifani. "A un primo esame, quale compete al capo dello Stato in questa fase -aveva scritto Napolitano- il ddl e' risultato corrispondere ai rilievi formulati in quella sentenza".

Le norme violate
Riguardano il principio di uguaglianza e la revisione della Costituzione e le leggi costituzionali gli articoli 3 e 138 della Costituzione per la violazione dei quali la Consulta ha bocciato il Lodo Alfano. L' art. 3 stabilisce che ''Tutti i cittadini hanno pari dignita' sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la liberta' e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese''.

L' art. 138 dice: ''Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione.  Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. La legge sottoposta a referendum non e' promulgata, se non e' approvata dalla maggioranza dei voti validi. Non si fa luogo a referendum se la legge e' stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti''.

I processi
Sono due i processi dove tra gli imputati compare anche Silvio Berlusconi e sospesi da circa un anno a Milano in attesa della decisione della Consulta sulla costituzionalita' del Lodo Alfano, e che ora potranno 'ripartire': il caso legato ai 'diritti tv', quello che allo stato degli atti sara' probabilmente il primo ad essere calendarizzato.

Il secondo e' quello relativo al 'caso Mills', per il quale accusa e difesa dovranno ritrovarsi davanti ad un altro collegio giudicante rispetto a quello che ha gia' condannato David Mills. E i tempi potrebbero farsi un po' piu' lunghi.