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Giustizia, Alfano apre a confronto

"Ma dialogo non si concluda nel nulla"

Sulla riforma della giustizia il governo è "pronto al dialogo" con l'opposizione, ma questo non dev'essere "un infinito bla bla che si conclude nel nulla".

A sostenerlo è il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, il quale assicura una discussione ampia sull'argomento: "Prima di andare in parlamento - spiega - proporrò un confronto a tutto campo sui temi della riforma della Giustizia".

''In questo primo anno di legislatura - spiega Alfano - abbiamo varato due importantissimi provvedimenti, il pacchetto antimafia e la riforma del processo civile, su cui e' stato possibile procedere senza grandi scontri ne' lacerazioni. Proveremo a fare altrettanto anche nell'ambito del processo penale e delle riforme costituzionali in materia di Giustizia. E' chiaro che - puntualizza - chiediamo altrettanta disponibilita' al confronto anche all'opposizione: il dialogo non e' un infinito 'bla bla' che si conclude nel nulla. Il confronto per noi e' un metodo attraverso cui arrivare ad una decisione confortata da una maggioranza maggiore di quella uscita dalle urne. Chiediamo cioe' il consenso ed il conforto delle forze di opposizione, ma ci deve essere da parte loro buona volonta'. Noi non vogliamo fare marce indietro, non vogliamo abdicare alle tesi del nostro programma e su di esso vogliamo confrontarci serenamente in Parlamento''.

"Nessuno scontro tra governo e magistrati"
Il ministro della Giustizia ha poi puntualizzato: ''Noi non abbiamo alcuno scontro con i magistrati. Intendiamo portare avanti il progetto di riforme proposto agli elettori che lo hanno approvato con il loro voto partendo da due principi equivalenti: l'autonomia e l'indipendenza della magistratura e il fatto che i magistrati sono soggetti solo alla legge, che viene fatta dal Parlamento. Serve - sostiene il Guardasigilli - che tutti si rendano conto del proprio perimetro di azione. Il Parlamento e' sovrano e approva le leggi. Quelle leggi i magistrati le devono applicare. Noi - conclude - non vogliamo interferire rispetto ai principi sacri di autonomia ed indipendenza della magistratura''.

"Non ci sarà nessun indulto"
Riferendosi, infine al problema del sovraffollamento delle carceri, il ministro Alfano ha assicurato: "Non ci saranno nuovi indulti. Lo dico chiaramente da un anno. si fanno uscire ogni due anni 30mila detenuti, ma il problema non si risolve mai. Noi - spiega - puntiamo sulla realizzazione di nuove carceri e sul lavoro in carcere per abbassare la recidiva".