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G8 a L'Aquila, un vertice storico

Un successo organizzativo e politico

Una sorpresa positiva - l'aumento della cifra stanziata per la sicurezza alimentare da 15 a 20 miliardi di dollari in tre anni - ha segnato la fine del vertice G8 dell'Aquila che, alla vigilia sembrava dover sancire la fine di questo tipo di appuntamenti, in passato spesso piu' vetrine formali che incontri di sostanza.

"Un vertice riuscito benissimo"
Cosi' il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, visibilmente soddisfatto, nella conferenza stampa finale ha sintetizzato i tre giorni di lavoro. Il concetto e' ripreso e rilanciato nelle dichiarazioni finali degli altri protagonisti, dal presidente americano Barack Obama - un esordio il suo al G8 che ha impresso una marcia in piu' ai lavori - a quello russo Dmitri Medvedev, al giapponese Taro Aso. Tanti gli elogi alla decisione della presidenza italiana, apparsa a molti un azzardo, di spostare il vertice dalla Maddalena all'Aquila, per portare la tragedia del sisma al centro dell'attenzione del mondo.

Obama: "L'Aquila sempre nel nostro cuore"
Sei rintocchi di campana, uno ogni dieci secondi, hanno scandito il minuto di silenzio osservato in memoria delle vittime del sisma da tutti i leader del G8 (Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Usa, Giappone) del G5 (Cina India, Brasile, Messico Sudafrica) piu' Egitto, Indonesia, Australia e Corea del sud e tante organizzazioni internazionali, nel cortile della caserma della Guardia di finanza di Coppito. I leader in successione hanno visto con i loro occhi le ferite inferte alla citta' dal sisma ma, c'e' anche un po' di delusione perche' alla fine, nonostante i tanti impegni presi, ''la lista di nozze'' dei monumenti da adottare presenta ancora tante caselle vuote.

Il documento: combattere fame e povertà
Il pezzo forte della dichiarazione finale e' l'aumento dello stanziamento dei Grandi a 20 miliardi di dollari in tre anni da dedicare all'agricoltura nelle aree del mondo dove la fame falcidia le vite e le speranze di intere generazioni. Ma non solo, l'idea e' che a questa cifra si vada ad aggiungere, con un effetto moltiplicatore, la liberalizzazione dei mercati mondiali, che ci si impegna a raggiungere entro il 2010. Positive le reazioni del Pam, il Fondo dell'Onu per l'alimentazione, ed anche di Bono, il cantante degli U2 che tanto ha pungolato i Grandi su questi temi: ''Se ci sono soldi veri e nuovi allora si tratta di un grande inizio che va consolidato a Pittsburg'' al G20, commenta.

Nella seconda pagine le altre intese raggiunte

Clima, gettate le basi per Copenaghen
Sul clima c'e' l'impegno degli Otto a tagliare dell'80% le emissioni inquinanti entro il 2050. Meno disponibile l'atteggiamento sul tema delle economie emergenti, soprattutto Cina e India, che comunque per la prima volta accettano l'impegno a contenere l'aumento della temperatura del pianeta a 2 gradi rispetto all'epoca preindustriale, anche se non fissano obiettivi.

Le persone prima
La volonta' e' ''affrontare la dimensione sociale della crisi''. ''Pur notando segni di stabilizzazione dell'economia mondiale'' e ''una maggiore fiducia'', ''le politiche per sostenere l'economia mondiale e risanare il sistema finanziario mondiale continueranno per tutto il tempo necessario ad assicurare una crescita sostenibile e di lungo periodo''.

Impegno contro il Medio Oriente
Ma i leader del Grandi hanno avuto in agenda anche i temi della politica internazionale dove spesso alleanze e interessi strategici divergono. Tutti d'accordo nell'impegno contro le atomiche e gli Stati Uniti, reduci dall'accordo con Mosca sulla riduzione degli arsenali atomici, convocheranno una conferenza nella prossima primavera per giungere ad una revisione del Trattato di non proliferazione. Sull'Iran, condanna delle violenze seguite alla contestata rielezione del presidente Mahmud Ahmadinejad, delle sue dichiarazioni negazioniste, della detenzione ingiustificata di giornalisti e degli arresti di cittadini stranieri. Inoltre i leader fanno riferimento alla soluzione diplomatica per la risoluzione del contenzioso nucleare. ''Ferma condanna'' per i test nucleari della Corea del nord, tema caro al Giappone che sente vicina la minaccia di Pyongyang. Sul Medio Oriente a partire dalla soluzione dei due stati, si spinge per la ripresa dei negoziati diretti.

Bruni e Gheddafi nel cuore del sisma 
Il pellegrinaggio nella zona dell'Aquila piu' duramente colpita dal terremoto e' toccato anche Carla Bruni, smarcatasi dalla visita collettiva delle First Ladies, al premier Gordon Brown e al colonnello Muammar Gheddafi che si e' distinto dagli altri a suo modo, scattando alcune foto. Vestita di bianco, con i tacchi, madame Sarkozy ha annunciato l'impegno francese per la ricostruzione della Chiesa delle anime sante, ma soprattutto ha voluto portare la sua solidarieta' e ammirazione alla gente, ai medici a chi ancora domani, spente le luci del vertice, continuera' a fare i conti con la realta' del dolore.