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Annozero, Santoro sfida Masi

Pace fatta invece con Bertolaso

Michele Santoro sfida il direttore generale della Rai Mauro Masi: il vignettista Vauro Senesi, sospeso dalla trasmissione non può intervenire in diretta ma le sue vignette ci sono: l'attrice Francesca Fornario le spaccia per sue, ironizzando: "Dici che sembrano sue...".

Pace fatta invece con Guido Bertolaso e la Protezione Civile, "il cui ruolo non è mai stato messo in discussione" ha detto il giornalista.

Poi, sempre rivolto a Masi, l'affondo a sorpresa: "Abbiamo sbagliato tutto, la vignetta incriminata sulle cubature dei cimiteri non e' quella che ha dato fastidio all'arcivescovo de L'Aquila. La vignetta e' un'altra", sottolineando che la vignetta che ha procurato quella che il giornalista chiama "la scomunica" dell'arcivescovo de L'Aquila era quella che raffigurava Berlusconi come un Nerone che suona la cetra mentre Roma brucia.

E' lo stesso arcivescovo Giuseppe Molinari a confermarlo in una intervista dell'inviato della trasmissione Sandro Ruotolo. "Non ho visto la trasmissione. Santoro non mi piace perche' fa sempre polemica. Ma non si puo' ironizzare sulla tragedia. Ho visto le vignette su un quotidiano e non mi e' piaciuta quella in cui Berlusconi e' ritratto come Nerone che suona la cedra mentre Roma brucia". Alla domanda di Ruotolo su che cos'e' la satira, il prelato risponde che "si puo' anche sorridendo denunciare qualcosa ma c'e' un limite. La gente e' morta per il terremoto non per Berlusconi". Ruotolo comunica all'arcivescovo che il disegnatore Vauro e' stato sospeso e l'arcivescovo Molinari risponde: "mi dispiace pero' credo che Vauro non stia tra quei poveracci che non trovano da fare".

Santoro nel ritorno in studio, annuncia quindi "lo scoop" e si rivolge a Masi: "non abbiamo il corpo del reato. Abbiamo sbagliato tutto". Difesa a a spada tratta di Vauro, quindi, annunciando poi che tornerà già dalla prossima puntata anche perché lui e Annozero sono una cosa sola. Poi, l'affondo contro il Giornale, ''protagonista di memorabili battaglie per la liberta' di satira''. ''Fate come Emilio Fede - dice il conduttore - che ha capito che, se non ci fosse Annozero, Berlusconi non vincerebbe. Noi siamo un Tg4 fatto bene. Lasciateci quindi lavorare: Vauro, che ora e' San Pietroburgo, tornera', Berlusconi vincera' e tutti saremo contenti''.

Pace fatta con Bertolaso quando Titti Postiglione difende il ruolo della Protezione Civile come responsabile della sala operativa. Ruolo che, sottolinea Santoro, non è mai stato messo in discussione. Il giornalista riceve il ringraziamento di Guido Bertolaso e contraccambia, poi elenca le cifre che testimoniano l'impegno e la presenza della Protezione Civile sul territorio abruzzese colpito dal terremoto.

Immediata scoppia la polemica politica: "Dopo i primi cinque minuti di Annozero e i due squallidi comizietti d'apertura di Santoro e Travaglio, e' chiaro che siamo alle solite: uso privato del mezzo pubblico", attacca Daniele Capezzone, portavoce del Popolo della Libertà. "Gli italiani - ricorda Capezzone - pagano il canone, e il gruppo-Santoro usa queste risorse per proseguire una campagna militante, faziosa e di parte, sotto lo sguardo amorevole del sodale Di Pietro. Ma lo zelo antiberlusconiano del gruppetto e' ormai patetico: siamo vicini all'ossessione".

Luca Volonte', dell'Udc, trova un'altro punto da contestare: "Santoro non potendosela prendere, per ragioni di stipendio, con Berlusconi, grazie alle blafeme vignette di Vauro, se l'è presa con Gesù Cristo e la sua Santa Passione. Una indecenza vergognosa". E' toccato infatti ad un Gesù lavoratore precario alle prese con una sua personalissima Via Crucis, rappresentare in trasmissione la consueta vena irriverente del disegnatore toscano. Per Volonte', "la Rai di ieri è identica a quella di oggi. Il nuovo Cda dimostri obiettività e prenda le decisioni del caso. La blafemia non e' ironia. Santoro&c. non sono rispettosi del servizio pubblico, non rispettano la religione cristiana".