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Guzzanti: "Carfagna vuole i danni"

"Mi ha chiesto un milione di euro"

Il ministro per le Pari opportunità, Mara Carfagna, ha chiesto un milione di euro di danni all'attrice Sabina Guzzanti per le sue dichiarazioni rilasciate durante la manifestazione "No Cav Day" a Roma l'8 luglio scorso.

Lo ha reso noto la stessa Guzzanti. "La citazione della Carfagna è arrivata il 7 agosto. Aveva tempo fino all'8 agosto per querelarmi. Ci ha pensato bene. Poi ha optato per una causa solo civile", scrive l'attrice nel suo blog.

L'attrice non risparmia gli attacchi e definisce ''materiale per sketch satirici'' i contenuti del documento. "Si sostiene nell'atto che io abbia partecipato a una manifestazione dichiaratamente antigovernativa, come se questo fosse un'aggravante o una cosa anormale - spiega - si sostiene che avrei dovuto parlare anche delle sue capacità, non ha nemmeno capito che non era lei l'oggetto del discorso". Secondo la comica l'atto di citazione inviatole dal ministro "cerca di introdurre un precedente pericoloso. Cioè che la satira debba stare entro certi limiti che l'atto di citazione stabilirebbe diventando più che una citazione una proposta di legge. La Carfagna chiede niente popo' che un milione di euro. Bella donna ma che tariffe! Naturalmente dopoe dichiarazioni di ieri posso farle causa anch'io con la differenza che mentre i miei giudizi su di lei sono fondatissimi i suoi su di me sono assolutamente gratuiti".

Sabina Guzzanti torna anche sulle intercettazioni: "se davvero non esistessero - afferma -, ed esistono state tranquilli, le foto del suo calendario già solo quelle sarebbero un argomento sufficiente a dire che non può fare il ministro delle pari opportunità. Facendola ministro, Berlusconi ha offeso tutte le donne italiane ancora una volta e in modo definitivo. E siccome le donne non sono Veltroni e D'Alema, le donne sono forti e coraggiose confido in una reazione di tutte a questo scandalo. Mettere la Carfagna alle Pari Opportunità è inaccettabile come era inaccettabile Previti alla Giustizia".

L'attrice critica anche il provvedimento sulla prostituzione, varato dal Governo e messo a punto proprio dal ministro Carfagna: ''Visto che l'8 luglio la legge sulla prostituzione non era uscita e che subito dopo non è potuta uscire perché era una legge a firma Carfagna-Berlusconi, e la cosa sarebbe stato pane facile per tutti i vignettisti, ora che la legge è uscita voglio commentare le sue capacità: la legge - rileva Guzzanti - pretende d'essere diversa da un semplice e incivile atto di repressione contro le prostitute tanto per levarsele da sotto gli occhi senza dare il minimo soccorso alle minorenni e alle schiave, la legge pretende di essere diversa perché punisce anche i clienti".

IL MINISTRO: "TUTTO IN BENEFICENZA"
"Le parole della signora Guzzanti continuano ad essere offensive e disinformate. La scelta di procedere civilmente e' stata dettata dalla necessita' di far mettere nero su bianco da un giudice le mie ragioni senza richiedere un'inutile condanna penale". E' quanto sottolinea Mara Carfagna, Ministro per le Pari Opportunita'. "La richiesta di un milione di euro simboleggia l'enormita' della mia sofferenza dinanzi a tanta cattiveria e qualsiasi importo che la magistratura dovesse assegnarmi sara' devoluto ad associazioni impegnate a favore di donne vittime di violenza". "Quanto alla scelta dell'avvocato -precisa Carfagna- e' semplicemente un'amica vicina di casa del cui figlio sono madrina di battesimo. Come sempre le mie scelte sono lineari e come sempre le tesi della Guzzanti sono basate su cattiveria e disinformazione".