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Eluana, Ok a conflitto attribuzione

Tra Senato e Corte di cassazione

Via libera dalla Commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama alla relazione del Presidente, Carlo Vizzini, che proporrà all'Assemblea senatoriale di sollevare conflitto di attribuzione sul caso di Eluana Englaro presso la Corte Costituzionale contro la sentenza della Cassazione.

La relazione è stata approvata con 14 voti a favore e 12 contrari. L'opposizione ha votato compatta la sua relazione di minoranza a firma di Stefano Ceccanti.

Alla votazione non ha preso parte il presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga, primo firmatario della mozione presentata al Senato sull' ipotesi del conflitto tra Parlamento e Corte di Cassazione sulla sentenza che ora consente la sospensione delle cure che da 16 anni mantengono in vita, sia pure in stato vegetativo, Eluana.

L'opposizione ha votato compatta contro la relazione di Vizzini. In particolare, Enzo Bianco, capogruppo PD in Commissione, ha osservato che il conflitto di attribuzione presso la Corte Costituzionale non è proponibile per la ragione che la Corte di Cassazione ha agito senza invadere la sfera del potere legislativo, ma sulla base dell'esperienza maturata su questa materia.

Alcuni commissari hanno in particolare sottolineato l'intervento del senatore Ignazio Marino, che ha riferito di aver visitato nei giorni scorsi Eluana Englaro e di averne potuto constatare le condizioni davvero ''drammatiche e penose''. L' opposizione aveva presentato una controrelazione (primi il costituzionalista Stefano Ceccanti e Enzo Bianco) con cui si contesta l' ipotesi del conflitto tra Parlamento e Corte di Cassazione sulla sentenza.

''Alla base della mozione di minoranza - spiega Bianco citando il testo - c'è la semplice osservazione che la sentenza della Cassazione può essere certamente criticata, ma non essere oggetto di un conflitto di attribuzione con un altro organo dello Stato, in base al principio fondamentale della separazione dei poteri. Se una sentenza potesse essere impugnata dal Parlamento, si argomenta ancora, sarebbe poi come introdurre un quarto o un quinto grado di giudizio.

''Una cosa assurda - osserva il senatore del Pd - tanto più considerando che la sentenza della Cassazione non è definitiva e quindi bata impugnarla''. In sostanza, l'opposizione afferma che la Corte non poteva non pronunciarsi e lo ha fatto sulla base delle leggi in vigore e se il Parlamento non è d'accordo può fare una legge ad hoc sul testamento biologico