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Caruso: "Treu e Biagi assassini"

Morti bianche, si scatena la polemica

"Treu e Biagi sono assassini con le loro leggi".

Dichiarazioni choc del deputato del Prc Francesco Caruso dopo le nuove vittime sul lavoro degli ultimi giorni: "La colpa è delle norme che armano la mano dei padroni". Dure reazioni da tutto il mondo politico. Napolitano: "Indegno vaneggiamento". Giordano: "Incompatibile con il nostro partito". Prese di distanza degli alleati. E l'opposizione chiede le dimissioni immediate del parlamentare.

LE PAROLE DI CARUSO
"Angelo aveva 35 anni, viveva e lavorava a Mugnano, Cristian ne aveva solo 16 di anni, viveva e lavorava a Bolzano. Angelo e Cristian ieri sono morti assassinati nei loro rispettivi cantieri di lavoro. I loro assassini sono Treu e Biagi, le cui leggi hanno armato le mani dei padroni, per permettere loro di precarizzare e sfruttare con maggior intensità la forza-lavoro e incrementare in tal modo i loro profitti, a discapito della qualità e della sicurezza del lavoro".

LE REAZIONI
Durissime reazioni da tutto il mondo politico alle dichiarazioni di Caruso. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano considera le parole del deputato Prc un "indegno vaneggiamento". Se per il ministro del Lavoro Cesare Damiano le parole di Caruso sono "assolutamente demenziali", per l'ex ministro Tiziano Treu,che ha ricevuto una telefonata di solidarietà dal premier Romano Prodi, non sono le "uscite irresponsabili e deliranti di Caruso che servono ad affrontare questi difficili problemi". Dichiarazioni che avvelenano il clima e che provocano le dissociazioni degli alleati. Da Lusetti della Margherita ("Spero che Rifondazione Comunista prenda immediatamente le distanze dalle affermazioni irresponsabili ed inaccettabili di Caruso") a Capezzone della Rosa nel Pugno ("Le parole del deputato Caruso sulle leggi Treu e Biagi, e sui loro autori, sono inqualificabili, sotto ogni punto di vista. Mi auguro che, anche nell'area politica di riferimento di Caruso, non tardino - quanto meno - delle adeguate prese di distanza").

Presa di distanza che arriva subito Rifondazione comunista per bocca del segretario Franco Giordano: "Le parole di Francesco Caruso sono culturalmente incompatibili con l'impostazione da sempre adottata dal nostro partito. Sono parole in libertà di cui il solo responsabile è il deputato Caruso".

Chiede le dimissioni del parlamentare, l'ex ministro di An Maurizio Gasparri: "Come si trova Treu nella stessa maggioranza con Caruso che lo definisce un assassino? E il presidente della Camera Fausto Bertinotti, segretario di Rifondazione comunista al momento della candidatura di Caruso considera assassini anche lui Treu e Biagi, quest'ultimo in verità assassinato dalla Brigate Rosse al cui linguaggio si ispira Caruso?. Il dolore per le morti sul lavoro e la necessità di combattere questa terribile piaga non giustificano il linguaggio di questo pluripregiudicato per atti di violenza. Lo cacceranno dal suo partito e dal suo Gruppo parlamentare?". Sulla stessa linea anche l'Udc Francesco Pionati: "Le dichiarazioni di Caruso non possono passare sotto silenzio. Sono un oltraggio alla memoria di un martire come il professor Biagi e un indegno atto d'accusa contro Treu cui va tutta la nostra solidarietà - ha detto il senatore - ci aspettiamo che il governo, e i partiti della maggioranza, a cominciare da Rifondazione, prendano le distanze da Caruso. La sua presenza è incompatibile con un partito che si dichiari democratico". Per il senatore di Forza Italia Maurizio Sacconi le "farneticanti affermazioni non sono casuali, ma si iscrivono nella campagna di agosto che una parte della maggioranza politica ha promosso per criminalizzare Marco Biagi e la sua riforma, in vista del confronto autunnale sul protocollo del governo in materia di lavoro e pensioni".