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Dl fiscale, Unione ok senza fiducia

Al Senato oggi il via libera definitivo

L'Unione esce vincente dal confronto al Senato sul dl fiscale: nel primo giorno di votazioni, nonostante la maggioranza risicata, il centrosinistra la spunta in 51 votazioni e in ben 26 occasioni su 38 l'Unione raggiunge 162 voti.

Tutto procede speditamente e senza la fiducia verso l'approvazione del provvedimento. Oggi sarà un altro giorno difficile: si comincerà subito con le votazioni e con l'incognita di avere tutti i senatori in Aula.

Oggi in Aula sarà un altro giorno difficile: comincerà subito con le votazioni e con l'incognita di avere da subito tutti i senatori inchiodati agli scranni.

Il primo giorno di votazioni
Solo un brivido, nella mattinata di mercoledì con un emendamento della Cdl che viene bocciato per un solo voto di scarto, ma per il resto l'Unione regge anche in votazioni "complicate" come quella sulla cancellazione dell'Ici sulla prima casa, o sulle norme sulle concessioni autostradali o ancora sul ponte sullo Stretto di Messina. "La maggioranza - osserva soddisfatta la presidente dei senatori dell'Ulivo Anna Finocchiaro in serata - ha tenuto colpo su colpo".

Dopo che la Cdl aveva tentato un mini 'blitz' ritirando tutti gli iscritti a parlare e cercando di 'costringere' la maggioranza a uscire allo scoperto sulla fiducia, i capigruppo dell'Unione si riuniscono nella prima mattinata. E la linea che emerge dall'incontro è quella di tentare di giocarsi la carta della tenuta con i propri numeri contando sulla presenza di tutti i senatori e sul supporto di quelli a vita . Partono le votazioni a raffica. In Aula, il presidente del Senato Franco Marini dirige i lavori a ritmo sostenuto. Per tredici volte la maggioranza tiene e respinge tutti gli emendamenti che la Cdl ha presentato al primo articolo del provvedimento.

Sulle misure per la lotta all'evasione il voto è davvero da cardiopalma: Franca Rame sbaglia a pigiare il tasto e la proposta di modifica viene bocciata con un solo voto di scarto: 157 contrari e 156 favorevoli. Poco dopo, nel voto su un emendamento sugli scontrini fiscali, i senatori a vita sono fondamentali: 157 sono i voti della Cdl contro i 160 della maggioranza. Alla sospensione dei lavori per il pranzo, comunque, il centrosinistra è riuscito a portare a casa indenne l'esame dell'articolo 1. "Abbiamo assunto una posizione che stiamo perseguendo con grande serenità - sottolinea Finocchiaro - e che tra l'altro ha rasserenato anche il clima". Nella pausa, comunque, i capigruppo di maggioranza si rivedono. E si decide di mantenere la linea decisa in mattinata. "Andiamo avanti", fanno sapere i presidenti dei senatori del centrosinistra escludendo il ricorso alla fiducia.

I lavori riprendono e a dare man forte alla maggioranza arriva anche Carlo Azeglio Ciampi. Il centrodestra non manca di polemizzare sul voto dei senatori a vita. Forza Italia annuncia addirittura una proposta di legge per impedire che votino. Ma d'altra parte sui banchi della Cdl c'è qualche assenza: Egidio Sterpa, Marco Follini (che arriva nel tardo pomeriggio) e Paolo Guzzanti (assente a causa di un grave lutto). C'è qualche pianista in azione tanto che viene chiesto più volte il voto elettronico in modo che tutto resti agli atti. C'è anche un piccolo 'giallo': "C'e' una scheda - osserva sornione il presidente Marini - che vota da sola...".

Tra i "frontalieri" del centrosinistra, Luigi Pallaro vota sempre con la maggioranza, mentre Sergio De Gregorio è assente.

L'Unione continua comunque a rimanere compatta. Anzi, il gap con i voti dell'opposizione aumenta rispetto alla mattina garantendo costantemente 162-163 voti. Il centrodestra è tra i 148 e i 154, ma scende fino a 141 quando vota, senza la Lega, un emendamento sullo stretto di Messina. In quella stessa votazione, l'ex-direttore generale di Legambiente Francesco Ferrante, senatore dell'Ulivo, si sbaglia e vota a favore. Ad ogni modo il tour de force di votazioni si chiude bene per la maggioranza. Domani il voto finale.