Ministro su minacce Islam a Calderoli
"Hanno lanciato fatwa su Calderoli, lo vogliono far fuori come hanno fatto con Teo Van Gogh. Ma noi non abbiamo paura". Lo ha sostenuto il ministro della Giustizia, Roberto Castelli. "Sarà una battaglia durissima per rivendicare di poter fare a casa nostra ciò che vogliamo. Non mi interessa niente di esportare la democrazia in Iraq, in Medio Oriente; in Palestina la democrazia ha portato al governo i terroristi", ha aggiunto.
Castelli ha poi ricordato che molte volte la Lega con gli alleati in Parlamento "si è morsicata la lingua" ribadendo la necessità di stabilire un confine tra la prudenza e la resa. "Non abbiamo paura - ha proseguito parlando in un teatro a Bassano del Grappa - ma vogliamo il vostro sostegno, il sostegno del popolo. Perché la gente vuole restare i questa civiltà. Sarà una battaglia durissima per rivendicare di poter fare a casa nostra ciò che vogliamo. Non mi interessa niente - ha detto Castelli - di esportare la democrazia in Iraq, in Medio Oriente; in Palestina la democrazia ha portato al governo i terroristi".
Dopo aver ripetuto ancora una volta che sarà battaglia durissima, "forse anche contro gli alleati di governo", Castelli ha ricordato che molte volte la Lega si è dovuta frenare. "Con gli alleati dobbiamo stabilire - ha proseguito - dov'è il confine tra prudenza e resa". Commentando brevemente ancora una volta il gesto dell'ex ministro Calderoli, Castelli ha sottolineato che "si è trattato di un atto politico. Sul piano della dialettica si può discutere del suo atteggiamento. La Lega ha comunque fatto un passso indietro dimostrando grande sensibilità: così abbiamo tolto ogni alibi ai paurosi e facinorosi".