In vista delle prossime elezioni
Il Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi ha sciolto le Camere. Una nota del Quirinale riferisce che, dopo aver sentito i presidenti dei due rami del Parlamento ai sensi dell'articolo 88 della Costituzione, Ciampi ha firmato il decreto di scioglimento del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, che è stato controfirmato dal presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi.
Carlo Azeglio Ciampi chiede due cose per la campagna elettorale che si apre ufficialmente domani. La prima e' il reciproco rispetto, la seconda che si parli dei veri problemi della gente. Solo cosi' si dara' ai cittadini la possibilita' di esprimere un giudizio informato - e questo e' un loro diritto - e si scongiurera' un nuovo, preoccupante calo nella affluenza alle urne.
"Ho firmato stamani il decreto di scioglimento delle Camere e, poco dopo, il decreto che, vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, indice le elezioni delle nuove Camere per il 9 e 10 aprile prossimi", ha spiegato il Capo dello Stato in una dichiarazione letta davanti alle telecamere del Tg1, "si e' cosi' conclusa una legislatura, che e' giunta sostanzialmente alla sua scadenza naturale. Si e' aperta la campagna elettorale, con le sue precise regole".
"In questa circostanza sento il dovere di riaffermare due concetti, di esprimere due auspici", ha aggiunto, "il primo e' che il confronto elettorale, pur nella sua vivacita' dialettica, si mantenga sempre nei limiti di reciproca correttezza, imposti dal rispetto dovuto alla persona umana, dalla lealta' di tutti verso la Nazione, dal prestigio dell'Italia, dall'amore di Patria. Il secondo auspicio e' che il dibattito si sviluppi, anzi si concentri, sui problemi che riguardano da vicino i cittadini, la loro vita, e, quindi, sulle soluzioni proposte dalle diverse forze politiche per lo sviluppo civile, economico e sociale dell'Italia".
"Sono questi i temi che gli Italiani hanno a cuore, che gli Italiani desiderano approfondire", ha concluso, "l'affluenza alle urne sara' piu' numerosa; il voto di ciascun elettore piu' consapevole".