271 i voti a favore, 190 i no
L'Aula della Camera ha dato il sì definitivo al decreto legge sulle Olimpiadi invernali di Torino che contiene la nuova legge Fini sulla droga. I voti a favore sono stati 271, 190 i no. Il risultato del voto è stato salutato da un applauso dei banchi di An. Con questa legge non ci saranno più differenze tra dorghe leggere e pesanti. La Cdl esulta, l'opposizionesi è dichiarata sempre fortemente contraria.
E' legge il 'giro di vite' sulle droghe con l'approvazione definitiva alla Camera del decreto fortemente sostenuto da An e da tutta la Cdl ma altrettanto fermamente osteggiato da tutta l'Unione (che lo considera uno dei tanti provvedimenti elettorali). Da oggi (i si' sono stati 271 e i no 190) con le norme sulla tossicodipendenza inserite nel decreto Olimpiadi, non ci sara' piu' nessuna differenza tra droghe leggere e droghe pesanti.
Potranno essere comminate pene da 6 a 20 anni e multe da 26 mila a 260 mila euro per chi importa, esporta, riceve, acquista o detiene una sostanza stupefacente tra quelle elencate in un'apposita tabella gia' inserita nella legge e in quantita' tale da non prefigurare l'uso personale. La quantita' pero' ancora non e' definita e lo sara' successivamente con un decreto del ministero della Salute di concerto con quello della Giustizia.
E se An canta vittoria sia in aula che in Transatlantico con La Russa e Gasparri ("abbiamo vinto"), i piu' duri per l'Unione sono il verde Pecoraro Scanio ("Una legge-scandalo per fare propaganda elettorale sulla pelle dei giovani che se si fanno uno spinello rischieranno domani anche la galera"), e Rizzo del Pdci ("il centrodestra e' riuscito ad applicare l'assunto 'forti coi deboli e deboli coi forti'").
Per il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini sono "ingiustificati" gli attacchi del centrosinistra: si tratta di "una campagna da caccia alle streghe". Anche dal settore dei moderati dell'Unione arrivano critiche. Per il leader dei Dl Francesco Rutelli e' "un errore" equiparare droghe pesanti e droghe leggere, anche se si dice contrario "alla cultura dello sballo". Parole di ferma condanna all'approvazione del decreto vengono anche dai DS: Grazia Labate parla di "norme punitive, repressive, antiscientifiche, che condannano i giovani e le loro famiglie all'angoscia permanente, alle sanzioni amministrative e penali, al recupero coatto". "Un'altra legge vergogna - sintetizza l'esponente della Quercia condensando quelo che e' un po' il giudizio di tutto il centrosistra - di mero stampo propagandistico".