"Ha ridato valore alla parola nazione"
Gianfranco Fini ha voluto rendere omaggio a Carlo Azeglio Ciampi. "Dobbiamo dire che Ciampi è stato veramente un grande presidente della Repubblica", ha detto il vice premier. Poi ha spiegato: "Ciampi ha riallacciato i fili della memoria, ha saputo cogliere l'identità dell'Italia, con i suoi molti viaggi. Un'Italia dei mille campanili ma anche una nazione. Ha ridato valore ad una parola come quella di nazione".
Il leader di An ha lanciato anche un appello ai magistrati: "Isolate i faziosi, perché è innegabile che ci sia una parte consistente di magistrati italiani che è venuta meno al dovere dell'imparzialità". "Non è vero - ha aggiunto Fini - che in questi anni abbiamo fatto leggi ad personam, è vero che ci sono state inchieste contra personam".
Fini ha poi difeso l'operato del governo in questi cinque anni di legislatura: "Oggi - ha scandito il leader del partito - l'Italia non è il paese di Bengodi, non abbiamo risolto tutti i problemi perché non abbiamo la bacchetta magica, ma la sinistra mente quando dice che siamo un paese allo sfascio". Con le tante riforme realizzate, spiega Fini, a partire da quelle del mercato del lavoro e dell'università "abbiamo contribuito a far sì che l'Italia superasse una tempesta senza precedenti".
Il ministro degli Esteri ha definito "un paradosso" le valutazioni riprese dall'agenzia di rating Moody's secondo cui un governo guidato da Romano Prodi avrebbe maggiori possibilità di fare le riforme strutturali. "E' vero che ha l'esperienza di presidente della Commissione Ue - ha detto parlando alla Conferenza programmatica del partito - ma è anche vero che essendosi alleato non solo con Bertinotti ma anche con i no-global, con la sinistra più antieuropea e statalista, le riforme strutturali non le potrà fare". "Prodi - ha aggiunto - si è allontanato dalla famiglia politica europea moderata e riformatrice" e ha fatto scelte diverse "da Schroeder, che ha perso le elezioni per non volersi alleare con la sinistra estrema".